Il sindaco Brugnaro all’Open Day dell’ Unità cinofila San Marco

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Comune di Venezia
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Pastori belga malinois, meticci, labrador, pastori tedeschi: erano 9 i cani dell’Unità cinofila San Marco che questa mattina nel centro addestramento di via Trezzo 31 hanno dato dimostrazione delle loro abilità nella ricerca di bocconi avvelenati, persone scomparse, nel rispondere con precisione ai comandi dei loro conduttori. Una giornata aperta alla cittadinanza, con piccole dimostrazioni delle attività che vengono svolte, promossa dall’associazione Unità cinofila San Marco, che opera nell’ambito di Protezione Civile con lo scopo di cercare persone disperse in superficie o travolte da macerie. All’appuntamento ha partecipato anche il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro che ha assistito alle diverse attività.

“E’ un grande piacere essere qui. Colpisce l’impegno civico di queste persone che costantemente addestrano i loro cani, ma di fatto svolgono una grande operazione di educazione pubblica su come vanno gestiti gli animali nella socialità, nel rispetto delle persone e della comunità. E’ significativo l’impegno nell’attività di soccorso e ricerca delle persone scomparse. Questo è quello che intendo per sussidiarietà: ognuno fa qualcosa per la propria comunità e per quella degli altri.

Grazie a tutti i volontari dell’Unità cinofila San Marco e alle persone che collaborano con loro, dal personale veterinario a quello amministrativo”.

“L’associazione – spiega il presidente Arturo Filippi – ha dato il proprio contributo durante il terremoto di Algeria, l’Aquila, Emilia Romagna e l’ultimo in Centro Italia. Nella provincia di Venezia ci occupiamo sostanzialmente di aiutare a ritrovare gli anziani che si allontanano dalle loro abitazioni e si perdono per problemi di memoria. Facciamo formazione ai bambini sulla sicurezza in caso di terremoto e addestriamo i cani”. 

L’ultimo traguardo ad esempio è insegnare agli amici a quattro zampe a riconoscere i bocconi avvelenati. “Un tema – ha spiegato il sindaco – su cui stiamo studiando una possibile collaborazione da attivare nei parchi comunali. Sarebbe un’ ulteriore forma di presidio del territorio.”