L?e-commerce vola in Italia: crescita a due cifre nel 2018

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Le curve di crescita piacciono agli economisti tanto quanto i commercianti apprezzano la fila di fronte ai propri negozi. Entrambi rappresentano la prova evidente che quella particolare attività sta andando bene. In un periodo di profonda crisi dell’economia tradizionale e con i negozi fisici che faticano a trovare un proprio spazio di fronte alla concorrenza sempre più agguerrita della grande distribuzione (online e offline) è il mondo digitale che fa registrare tassi di crescita a due cifre.

L’annuale report “E-commerce in Italia 2018” pubblicato recentemente dalla Casaleggio Associati mette in luce una realtà ormai consolidata con curve ascendenti che farebbero eccitare più di un economista. Nel corso del 2017 gli accessi alla rete hanno interessato l’89,9% della popolazione: per un totale di 43 milioni di italiani. Questo dato si traduce in un +3,5% rispetto al 2016. In termini economici, la diffusione della banda larga, la facilità di accesso alla rete e i dispositivi smart hanno contribuito alla crescita dell’e-commerce in Italia il cui fatturato rispetto al 2016 è aumentato dell’11%: un valore stimato in 35,1 miliardi di euro. Ed è proprio questa curva di crescita a rappresentare nella maniera più evidente il valore di un’economia che proprio attraverso l’infrastruttura digitale ha saputo diffondersi nel mondo reale.

E uno dei canali che più si è dimostrato dinamico e capace di catturare l’interesse degli italiani è stato il mobile. Gli accessi alla rete da smart device come tablet e telefoni ha superato quelli da desktop. Sono 37,5 milioni gli italiani (dati Casaleggio Associati) che impiegano lo smartphone per navigare in rete contro i 34,5 milioni di utenti che utilizzano postazioni fisse. Se guardiamo all’e-commerce il canale mobile registra una crescita costante anno dopo anno, facilitato anche dall’atteggiamento friendly dei motori di ricerca, vedi Google, che premia i siti mobile-friendly nelle sue pagine.

In Italia nel corso del 2017 il 28% delle vendite online è derivata dal canale mobile. Solo cinque anni prima la fetta coperta da acquisti in mobilità corrispondeva al 5% del totale.

Sono proprio i settori che maggiormente hanno puntato sul mobile a detenere la quota di fatturato più grande nell’e-commerce. Il settore tempo libero e turismo copre il 40% del totale, in lieve flessione rispetto al 2016 quando deteneva il 43%. Una diminuzione fisiologica, del resto, data l’agguerrita concorrenza del settore salute/bellezza al 39% e di quello moda al 28%. Seguono l’alimentare (24%), l’elettronica di consumo (21%) e casa/arredamento (19%).

Il primo posto della classifica dominato dal settore del tempo libero e del turismo, di cui fa parte anche il gioco online, deve la propria posizione a una precisa strategia di marketing che ha puntato sull’omnicanalità. L’impiego di app che favoriscono l’interazione dell’utente con il sito ha rappresentato una strategia vincente per numerosi brand.

Booking.com il portale per le prenotazioni online ha concentrato il proprio business sulle applicazioni mobile per rendere l’esperienza d’acquisto più semplice e veloce. Stesso discorso per PokerStars Casino, una delle piattaforme di gaming online più conosciute al mondo. La possibilità di scaricare applicazioni per smartphone e tablet e giocare senza essere vincolati al desktop ha garantito la crescita del sito di giochi online. Strategie che accomunano anche settori in cui l’esperienza online sembra contraddire la natura stessa del prodotto venduto. Sephora, la nota catena di profumerie, permette ai propri utenti di scansionare attraverso il servizio Color Profile la propria pelle per scegliere il fondotinta più adatto e questo indipendentemente dal fatto che l’acquisto venga effettuato online o nello store fisico.

L’implementazione del tradizionale sito internet con strumenti innovativi per rendere l’esperienza del consumatore più soddisfacente, appagante e divertente premia le aziende. E l’omnicanalità si rivela una scelta efficace e vincente per la crescita del fatturato. L’impiego della realtà aumentata, vedi l’app Ikea Place oppure gli store fisici di Amazon totalmente automatizzati rappresentano integrazioni innovative tra realtà fisica e mondo digitale su cui le aziende puntano per accrescere la loro presenza sia sul mercato digitale sia su quello fisico. Ma questi strumenti sembrano già roba vecchia in un settore in continua trasformazione. La previsione per il 2020 sarà quella di un utilizzo sempre più massiccio degli assistenti vocali. Gli acquisti insomma verranno effettuati dal personale di servizio. Vale a dire intelligenze artificiali che opereranno sulla rete per conto nostro. E non importa se si chiameranno “Hey Siri” o “Hey Google”.