Libertà per Leonard Peltier chiesta anche da ViPiu.it, si apre uno spiraglio: David Sassoli si impegna a scrivere alle autorità Usa

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La notizia ANSA riportata di sotto è importante e positiva. Da qualche settimana molti cittadini, esponenti politici, attivisti per i diritti civili, hanno inviato la richiesta al Parlamento Europeo di pronunciarsi per la liberazione di Leonard Peltier (l’attivista nativo-americano in carcere da 45 anni con una condanna a due ergastoli dopo un processo che ha lasciato e lascia, per usare un eufemismo, molte perplessità). Il 23 agosto, il presidente David Sassoli si è espresso con chiarezza impegnandosi a inviare una lettera alle autorità statunitensi nella quale si chiede clemenza per Leonard Peltier.

Chi segue da tempo la vicenda di Leonard (che compirà 77 anni il prossimo 12 settembre, qui la lunga campagna di sensibilizzazione su ViPiu.it), chi è convinto della sua innocenza, non può che leggere con soddisfazione questa notizia. Tenendo conto che l’atto di clemenza è, ormai, la sola strada che si può seguire per restituire a Leonard Peltier quella libertà che gli è stata negata in tutti questi decenni, la richiesta del Presidente del Parlamento Europeo assume una valenza molto importante. Bisogna essere consci che questa richiesta è solo uno spiraglio e che, molto probabilmente, non sarà sufficiente a rendere un minimo di giustizia a Peltier. Proprio per questo è necessario chiedere ad ognuno di continuare a lottare perché Leonard Peltier torni finalmente libero.

Redazione ANSA, 23 agosto 2021

BRUXELLES – “Invierò una lettera alle autorità statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, l’attivista per i diritti umani dell’American Indian Movement in carcere da 45 anni”. Lo scrive il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, su Twitter. “Spero che le autorità accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque”, afferma Sassoli. Peltier è un attivista nato nel Nord Dakota nel 1944 che ha partecipato alla lotta contro l’alcolismo e la discriminazione delle comunità native americane e condotto campagne per la difesa della religione tradizionale e delle lingue indigene negli anni ’70. Nel 1972 fu tra gli organizzatori della celebre Trail of Broken Treaties, la Marcia dei trattati violati, che terminò a Washington con l’occupazione della sede del Bureau of Indian Affairs. Nel 1977 venne condannato a due ergastoli per l’omicidio di due agenti dell’Fbi in seguito ad una sparatoria in una riserva indiana. Peltier però da 44 anni si proclama innocente.

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Giorgio Langella
Giorgio Langella è nato il 12 dicembre 1954 a Vicenza. Figlio e nipote di partigiani, ha vissuto l'infanzia tra Cosenza, Catanzaro e Trieste. Nel 1968 il padre Antonio, funzionario di banca, fu trasferito a Lima e lì trascorse l'adolescenza con la famiglia. Nell'ottobre del 1968 un colpo di stato instaurò un governo militare, rivoluzionario e progressista presieduto dal generale Juan Velasco Alvarado. La nazionalizzazione dei pozzi petroliferi (che erano sfruttati da aziende nordamericane), la legge di riforma agraria, la legge di riforma dell'industria, così come il devastante terremoto del maggio 1970, furono tappe fondamentali nella sua formazione umana, ideale e politica. Tornato in Italia, a Padova negli anni della contestazione si iscrisse alla sezione Portello del PCI seguendo una logica evoluzione delle proprie convinzioni ideali. È stato eletto nel consiglio provinciale di Vicenza nel 2002 con la lista del PdCI. È laureato in ingegneria elettronica e lavora nel settore informatico. Sposato e padre di due figlie oggi vive a Creazzo (Vicenza). Ha scritto per Vicenza Papers, la collana di VicenzaPiù, "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante" e ha curato "Quirino Traforti. Il partigiano dei lavoratori". Ha mantenuto i suoi ideali e la passione politica ed è ancora "ostinatamente e coerentemente un militante del PCI" di cui è segretario regionale del Veneto oltre che una cultore della musica e del bello.