Misure Covid, il governo litiga. Renzi frena e Zingaretti bacchetta: “nemico è virus, non regole”

Sul piatto non c'è solo il Dpcm ma anche la legge elettorale e il Mes. Italia Viva: "non c'è accordo su nulla"

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“In 24 ore quasi 1.000 persone sono morte a causa del Covid. Negli ultimi 15 giorni oltre 10.000. Rifletta chi non capisce quanto è importante tenere alta l’attenzione con regole rigorose per sconfiggere la pandemia. Combattiamo insieme e uniti. Il nemico è il virus, non le regole”. Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Nicola Zingaretti. Anche se il segretario dem e governatore del Lazio non fa nomi, nel mirino ha sicuramente l’opposizione, critica verso eventuali restrizioni a Natale e Capodanno, ma anche membri del suo stesso partito. Venticinque senatori del Pd infatti hanno scritto una lettera al capogruppo Andrea Marcucci per chiedergli di “attivarsi con il Governo affinché lo spostamento tra Comuni nelle giornate del 25 e 26 dicembre e 1° gennaio possa avvenire, per consentire a persone che vivono in Comuni medio-piccoli di ricongiungersi per poche ore con familiari che abitano in altri Comuni”.

Bordate al proprio stesso governo arrivano anche da Italia Viva: “Ancora una volta una conferenza stampa di Conte alle 20.15, in concomitanza con i telegiornali di massimo ascolto delle ore 20. Un modo per trasformare in tg in semplici megafoni dell’account Facebook del premier e impedire ai giornalisti di fare il loro lavoro. Perché non tenere la conferenza stampa ad esempio alle 18, oppure alle 19.15, o comunque prima della messa in onda della gran parte dei tg, in modo da permettere ai giornalisti di valutare le notizie e deciderne il confezionamento?”. Lo scrive su Facebook il deputato di Italia viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi. “E’ così che l’informazione – prosegue Anzaldi – si trasforma in propaganda. Una deriva gravissima. Sorprende che nessuno si ribelli e che queste imposizioni vengano accettate in silenzio da tutti. In nessun altro paese democratico al mondo vengono usate tali modalità di comunicazione, in nessun altro paese ogni settimana il presidente del Consiglio fa un messaggio a reti unificate in prima serata, abusando di uno strumento che dovrebbe essere usato solo in casi davvero eccezionali e non per ogni dichiarazione governativa”.

Ma a far litigare il governo non c’è solo il Covid, sul piatto anche il Mes, la finanziaria e la legge elettorale. “Non c’è accordo sulle riforme istituzionali, non c’è sul Mes e neppure sulla riforma del fisco. Stiamo rischiando di perdere tempo senza arrivare ad alcun risultato”. Così Italia Viva commenta l’esito del susseguirsi di incontri di questi giorni sulla nuova agenda di Governo.

“Ormai sono molti gli argomenti su cui non si riesce a sbloccare lo stallo e tutto sarà rimesso al confronto dei leaders”, concludono da IV.  Il tavolo sulle riforme si è concluso. Dalla riunione, a quanto si apprende, è emersa la necessità di approfondire alcune questioni con i leader della maggioranza e il presidente del Consiglio, che il ministro Federico D’Incà si è riservato di informare tempestivamente. Durante il tavolo sulle riforme istituzionali, con i capigruppo di maggioranza e il ministro per i Rapporti con il Parlamento, non si è raggiunto un accordo sulle possibili modifiche.

In particolare sono i due i nodi rinviati ai leader della maggioranza e il premier Giuseppe Conte: il superamento del bicameralismo (chiesto in particolare da Italia viva) e la legge elettorale.

Fonte Public Policy