Nuovo Statuto, nuove possibilità

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La Riforma del Terzo Settore, un tentativo di disegnare un quadro più preciso e omogeneo a livello fiscale e amministrativo attorno al mondo del No Profit in Italia, è un punto di arrivo preciso anche per la nostra associazione. Si tratta di riconoscere in questa riforma una buona occasione per la nostra grande famiglia associativa.

Il cammino per l’entrata in vigore di questa riforma è, però, lungo. Mancano ancora molti decreti attuativi e soprattutto il Registro Unico Nazionale delle associazioni del Terzo Settore.

Non mancano invece gli adempimenti necessari per essere inseriti a pieno titolo in questo elenco: ecco allora che anche per Noi Associazione questo periodo è contrassegnato da diversi impegni e cambiamenti necessari da pensare, affrontare e vivere.

Primo tra tutti, il cambio dello Statuto.

Si tratta cioè di variare lo Statuto dell’associazione nazionale, territoriale e a livello dei singoli circoli, in modo che siano rispettate tutte le nuove disposizioni di legge previste dalla riforma e tutti possano essere pienamente accolti dentro a questo nuovo quadro generale. Lo statuto nazionale e quello relativo ai territoriali ha già visto completato l’iter di approvazione attraverso le assemblee specifiche che hanno avuto luogo nei mesi scorsi, invece questo è il periodo dove sono impegnati i singoli circoli a compiere la medesima operazione. L’occasione della variazione dello Statuto diventa però anche opportunità per inserire, specificare, modificare e migliorare alcuni punti dello stesso, rendendo così possibile una maggiore consapevolezza dello stile che l’associazione è chiamata ad avere, del compito che è chiamata a svolgere all’interno della Chiesa locale e delle singole comunità parrocchiali o Unità Pastorali, e delle nuove strade e possibilità che si vengono così ad aprire. Saper approfondire le proprie radici è la condizione essenziale per poter guardare avanti con coraggio, senza timore ma soprattutto con un progetto in mente.

Inoltre lo stimolo al cambiamento che viene anche attraverso le questioni legislative è un utile percorso educativo per tutti noi. C’è infatti una legge non scritta che spesso governa e condiziona le scelte all’interno delle nostre parrocchie e Oratori: è la legge del “si è sempre fatto così”. Di fronte a una prospettiva di cambiamento o all’esigenza di individuare strade nuove in vista di un migliore coinvolgimento delle nuove generazioni, si ricorre a questa formula magica per impedire la variazione delle proprie abitudini personali, dei ritmi che ciascuno aveva trovato comodamente per sé. Non cambiare mai diventa l’alibi perfetto per potersi poi lamentare che i “giovani” non partecipano più alle attività che “si sono sempre fatte”.

Cambiare è la condizione per poter vivere al meglio la propria “vocazione” iniziale al servizio, per mantenere fede alla propria natura di sempre, per migliorare il proprio servizio e così essere sempre meglio inseriti nella propria Chiesa e nel proprio tempo. Anche quando si tratta dello Statuto.

Buon cammino Noi Vicenza!

Articolo tratto dal numero di domenica 30 giugno