Nursing Up, De Palma: «Anche la Svezia punta a competenza e professionalità degli infermieri italiani con offerte di lavoro allettanti»

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«La Svezia si unisce ufficialmente alla folta schiera di Paesi europei che è pronta a offrire “ponti d’oro” ai nostri professionisti della sanità, per andare incontro, da una parte, al rinnovato fabbisogno di infermieri, legato inevitabilmente alle nuove emergenze sanitarie e alle nuove sfide da affrontare, ma soprattutto, dall’altra parte, per assecondare la propria indispensabile esigenza di accrescere il sistema locale, con personale sempre più qualificato -così inizia la nota che pubblichiamo a firma Antonio De Palma, Presidente del Nursing Up (Sindacato degli Infermieri Italiani) -.

Una nazione in piena espansione come la Svezia non può che puntare a professionalità sempre più specializzate e per farlo guarda anche all’Italia, all’esperienza e alle capacità dei nostri dottori in infermieristica, che di contro, a casa propria, non vivono certo in un’isola felice».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

«Chi segue la nostra attività sa bene che da anni siamo il punto di riferimento di agenzie specializzate che ci informano di offerte di lavoro che non manchiamo di porre alla conoscenza dei nostri associati, dopo averne doverosamente approfondito la veridicità.

Dopo Svizzera, Olanda, Germania, Inghilterra e Lussemburgo, Norvegia, ecco quindi anche la Svezia “aprire la caccia” agli infermieri italiani.

I nostri referenti ci informano che il 16 settembre si concluderanno le selezioni, sia per infermieri neo laureati, rigorosamente iscritti all’albo, sia per professionisti con particolare competenza, precisamente 20 infermieri che hanno lavorato in reparti quali psichiatria e dialisi.

Ad essere allettante sarebbe sia la proposta contrattuale, rigorosamente a tempo indeterminato, sia il corso di lingua svedese che, dopo la selezione iniziale ad esito positivo, verrebbe offerto a titolo gratuito e comincia addirittura a distanza.

Ricordiamo che un infermiere, iscritto in Italia all’albo, partirebbe oggi verso la Svezia, se assunto a tempo indeterminato, con uno stipendio non inferiore ai 2100 euro netti. 

Poi si possono calcolare gli straordinari, che naturalmente, ben pagati, accrescono notevolmente la busta paga.

Un infermiere specializzato, assunto in una clinica universitaria come quella di Göteborg, partirebbe da uno stipendio non inferiore ai 3mila euro netti mensili.

Naturalmente c’è da calcolare il costo della vita, che in Svezia non è basso, ma le possibilità di carriera e di crescita appaiono evidenti.

In una Italia dove l’estate dei nostri infermieri si presenta ancora una volta all’insegna dei disagi quotidiani, tra carenza di personale e in alcuni casi addirittura ferie mancate, laddove la disorganizzazione è all’ordine del giorno, in una Italia dove un infermiere viene preso a pugni e addirittura a testate, mentre deve gestire da solo fino a 10 pazienti in un pronto soccorso, in una Italia dove il nostro sindacato, a livello di ogni singola regione, combatte ogni giorno per chiedere la legittima stabilizzazione dei precari, proposte di lavoro di questo genere fanno indubbiamente venire la voglia di preparare la valigia e andar via senza pensarci su due volte», conclude De Palma.