Più armi all’Ucraina? Per Walter Mauriello di Meritocrazia Italia bisognerebbe aumentare la pressione diplomatica sulla Russia

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Ucraina e armi
Ucraina e armi

«La guerra non può essere sedata da un invio continuativo di armi all’Ucraina. Non si può negare che certamente un Paese, come l’Ucraina, che viene invaso improvvisamente e con forza da un altro Paese, la Russia, deve essere aiutato ma l’aiuto non può essere infinito e non può essere poi la condizione per allargare il fronte della guerra. L’aiuto deve e poteva essere utile esclusivamente a mitigare e neutralizzare l’avanzata russa così come si è poi verificato».

Walter Mauriello, Meritocrazia Italia
Walter Mauriello, Meritocrazia Italia

Dopo la nostra richiesta di chiarirci la posizione di Meritocrazia Italia sull’aiuto “in armi” all’Ucraina per difendere il suo territorio dall’attacco russo, così ci dichiara Walter Mauriello,  l’avvocato avellinese che presiede l’associazione che vive un periodo di costante crescita in tutta l’Italia, Nordest incluso.

Ma, presidente Mauriello, dare meno armi all’Ucraina non renderebbe vano il tentativo di del suo popolo di non essere assoggettato alla Russia che lo vuole privare della sua libertà e che, con una ridotta resistenza militare, lo assoggetterebbe con facilità?

Dopo il lungo momento iniziale di aiuto militare tutto lo sforzo dovrebbe essere concentrato non nell’inviare armi in via continuativa ma aumentando la pressione dal punto di vista diplomatico con le relazioni anche commerciali, economiche, con il problema climatico che è un problema davvero serio a cui tutti devono pensare coinvolgendo anche un paese importante come la Russia ed evitando che ci possano essere alleanze ulteriori tipo Cina/Russia o che ci siano altre situazioni di fibrillazione a livello internazionale perché così facendo la guerra più importante, ossia quella climatica la stiamo perdendo tutti.

Mauriello, è, però, un dato di fatto che la Cina, sia pure in maniera non ancora smaccata, sta aiutando per lo meno diplomaticamente la Russia e che Putin abbia già manifestato l’intenzione di estendere alla Moldavia e, poi, ad altri Paesi la sua influenza (occupazione?), coprendosi con una discutibile accusa ai Paesi occidentali di essere loro ad attentare alla sovranità russa.

Può darsi ma a breve non parleremo più di invasione di un territorio ma della impossibilità di sfamare milioni di persone anche a causa della riduzione continua delle risorse idriche, con una siccità sempre più drammatica. È per questo che Meritocrazia Italia vorrebbe che ci fosse una reale globalizzazione delle menti intellettualmente più raffinate per cercare una via d’uscita evitando guerre tra persone e combattendo un’unica battaglia, quella per la salvaguardia dell’habitat umano. Questo è quello che pensa Meritocrazia Italia.

Tutto vero ma, forse, utopistico perché, intanto, l’habitat del’Ucraina è un cumulo di macerie e il popolo russo, di sicuro per la gran parte disinformato sulla cosiddetta “operazione militare speciale”, perché neanche si può nominare la parola guerra da quelle parti, sta anch’esso pagando un pesante tributo di vite umane, soprattutto di giovani, e di peggioramento delle sue già misere condizioni economiche a differenza dei signori della guerra (per carità anche occidentali) e degli oligarchi russi, toccati dalle sanzioni ma con beni ben celati ovunque nel mondo.

Certo è che il mondo si è anche evoluto grazie a utopie come quelle di Walter Mauriello, di cui condividiamo lo spirito, pur essendo scettici sulla strategia da lui auspicata ma che ci auguriamo possa portare a un mondo migliore non si sa, però, a scapito di quante vite umane che nel frattempo potrebbero essere massacrate da chi le armi le ha e continuerà a riceverle, se non direttamente dalla Cina, dall’Iran e da altri Paesi per i quali il valore dei rubli russi, alimentati dai commerci con chi non aderisce alle sanzioni, pesa di più di ogni sogno di mondo migliore.