Prolungamento Valdastico, Finco difende l’opera: “Strategica per Vicenza”

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Il prolungamento a Nord della Valdastico trova un difensore nel vicepresidente del Consiglio Regionale del Veneto, Nicola Finco.

Il nuovo tracciato ha iniziato a prendere piede dopo l’avallo fornito dalla Provincia Autonoma di Trento per realizzare una uscita a Rovereto. Una circostanza che ha generato le critiche di Confartigianato Vicenza, che ritiene che ciò “snaturerebbe” l’autostrada nata nata per servire la zona dell’Alto Vicentino e quella pedemontana (leggi qui).

Questo il pensiero del rappresentante della Liga Veneta, originario di Bassano del Grappa: “Leggo con un po’ di apprensione il dibattito innescato dal Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che dopo quarant’anni di stop and go tra Vicenza e Trento sullo sbocco a Nord della Valdastico, finalmente apre alle istanze del Vicentino. Ora, vedere che si riparte con la gag dei distinguo su Rovereto, diventa francamente inspiegabile”, dice Finco sulla bocciatura vicentina del provvedimento di Trento che riaprirebbe il cantiere autostradale dell’A31.

“Potranno esserci anche delle criticità – continua il consigliere -, ma prima di dire no è meglio sedersi ed approfondire, tenuto conto che il Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti ha fatto di questo obiettivo uno dei temi della sua campagna elettorale con cui ha vinto le elezioni.

Per Vicenza, ma anche per i collegamenti verso nord del Bassanese, l’azione dei trentini sarebbe un alleggerimento del traffico e riporterebbe centralità alla nostra provincia che da troppo tempo è costretta ad una marginalità inadeguata pur essendo uno dei territori più industrializzati del Nordest.

Perché condannarci a restare fuori dai grandi flussi viari, davvero non lo capisco. Le logiche locali vanno rispettate, ma questo provvedimento non riguarda solo i comuni interessati dall’attraversamento dell’autostrada, ma un sistema più ampio che attende da quarant’anni un’opera che ha appassionato generazioni di amministratori ma che sembrava non arrivasse mai per colpa di Trento.

Ora che a Trento c’è il via libera, si colga l’occasione per procedere, poi se in corso d’opera ci saranno delle modifiche da fare per mediare con i territori, si faranno. L’ottimo è nemico del bene e se si continua a ragionare così non vorrei che aspettassimo il prossimo Presidente della Provincia autonoma di Trento. Se Jonesco fosse tra noi ci potrebbe scrivere un bel testo sull’assurdo della politica”, conclude Finco.