Riforma degli ammortizzatori sociali? Prudenzano (Confintesa):  No, serve una riforma generale del mercato del lavoro

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Ammortizzatori sociali e lavoro
Ammortizzatori sociali e lavoro

Il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco parlando ad un convegno dal titolo “Il ritorno dello Stato” ha detto chiaramente che “la ripresa sarà difficile ma chi perde il lavoro va protetto con una cassa integrazione straordinaria inserita in una riforma degli ammortizzatori sociali” e parlando di ristrutturazione produttiva ha affermato che questa “dovrà essere guidata (dallo Stato ndr) con la consapevolezza che bisogna dialogare con imprese e lavoro”.

Francesco Prudenzano Segretario Generale di Confintesa
Francesco Prudenzano Segretario Generale di Confintesa

Sembrano dichiarazioni da nulla – ha dichiarato Francesco Prudenzano Segretario Generale di Confintesa– ma nelle parole del Governatore della Banca d’Italia leggiamo, nemmeno tanto tra le righe, la richiesta che la riforma non deve essere solo sugli ammortizzatori sociali ma su tutto il mercato del lavoro auspicando una collaborazione tra impresa e lavoratori.

Siamo ancora in tempo – continua Prudenzano -per affrontare una radicale riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali, introducendo un modello partecipativo alla gestione aziendale, tale da far cadere la responsabilità delle scelte aziendali su entrambe le parti senza che un terzo (l’erario pubblico) sia lì, sempre pronto ad intervenire, con le risorse ricavate dalla tassazione di tutti noi. Questo modello si chiama Partecipazione ed è previsto dall’articolo 46 della nostra Costituzione.

Forse – conclude Prudenzano –sarebbe il momento di applicare quella parte di Costituzione che è rimasta inapplicata per volontà di chi ha voluto che perdurasse quella dicotomia tra datori di lavoro e lavoratori che, alla fine, scarica sulle casse della collettività i costi di un mercato del lavoro che non riesce ad esprimere altro se non una lotta di classe, antistorica e deleteria, che impedisce un reale sviluppo sociale del Paese e che viene pagata da tutta la collettività”.