Sanità, Gruppo M5S: “al Veneto primato qualità senza tener conto dell’accesso ai servizi primari”

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La notizia secondo cui il Veneto avrebbe nuovamente guadagnato il primato nella qualità della sanità pubblica, sebbene in condivisione con altre quattro regioni, colpisce ma non tiene conto dei parametri di utilizzo più comune legati ai servizi destinati alla salute dei cittadini”.

Lo affermano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Jacopo Berti, Manuel Brusco, Erika Baldin e Simone Scarabel, che spiegano “se è vero che gli interventi di Pronto Soccorso e Chirurgici hanno standard medi incoraggianti, è altrettanto vero che i cittadini sono quotidianamente alle prese con problemi di ben altro tipo, come il declassamento e il depotenziamento dei Distretti, ticket onerosi, concentrazione delle Strutture Sanitarie nei centri abitati maggiori, con relativi disagi per chi vive in paesi e periferie”.

“Un disagio tra i più comuni ed evidenti è quello relativo alle Liste di Attesa – evidenzia la nota del Gruppo consiliare M5S – la tempistica della prestazione molto spesso non coincide con quella prescritta dall’impegnativa del medico di base o da uno specialista. Va poi fatta una valutazione di carattere politico, sulla mancanza di Presidi e sulla tendenza sempre maggiore a eliminare Strutture Sanitarie pubbliche sul territorio per concentrare il servizio nei grossi centri”.

“Serve una inversione di tendenza – chiedono Berti, Brusco, Baldin e Scarabel –  se i bilanci sono positivi, le disponibilità finanziarie devono essere utilizzate per garantire una presenza più diffusa dei servizi e una risposta più veloce nei confronti delle esigenze sanitarie quotidiane. Quindi, un concetto ben diverso di eccellenza”.

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