Scissione di AMCPS da AIM, l’opposizione a Rucco: “tanto paga pantalone”

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L’amministrazione Rucco presenta la scissione di AMCPS da AIM. In house è bello? Chi lo sa, tanto paga pantalone – recita una nota dei capogruppo d’opposizione* – Come un non progetto si inserisce in un non piano industriale.

Questo il senso di una delibera che per come è strutturata appare ideologica, inconsistente e pericolosa non solo per i denari del Comune e quindi dei cittadini, ma anche per un metodo di governo approssimativo e fatto di titoli senza contenuti, con idee contraddittorie e improvvisate come oramai appare tutta la vicenda Aim.

L’uscita dal modello in house per Aim non è stata una scelta di comodo, ma l’esigenza di tutelare i denari del contribuente avviando un percorso attraverso cui tutta una serie di servizi prima o poi avrebbero dovuto misurarsi con l’efficienza: il miglior servizio al miglior prezzo. Il ritorno in house senza spiegare come, quali servizi, con che costi, con quali vantaggi per i cittadini è soltanto una presa di posizione ideologica, un ritorno alle vecchie municipalizzate, fatta per piantare una bandierina ed evitare il confronto sulla sostanza delle cose. A chi sostiene che non si può andare a gara per cambiare una lampadina, rispondiamo che non si possono nemmeno spendere 50 euro all’ora per cambiare quella lampadina e che oggi esistono sistemi moderni di organizzazione della manutenzione, anche urbana, che consentono efficacia ed economicità.

La delibera è poi inconsistente in quanto non c’è un numero, non c’è la definizione di un perimetro, nemmeno l’indicazione di uno o più servizi ma solo la richiesta di un mandato in bianco utile alla maggioranza per cercare di progettare una scissione aziendale (con che perimetro?), riportare in house dei servizi (quali?), dare incarichi professionali (ancora!) senza indicare un parametro di misurazione dell’efficacia delle proposte, di valutazione quantitativa della bontà dei servizi, di economicità con cui confrontarsi. Inconsistenza ancora più evidente nella pressione per il passaggio in commissione senza mai avere avuto confronti e dati reali tra gestione in house e vantaggi della gara.

Infine, ma soprattutto, la delibera è pericolosa perché ancora una volta prende una parte del possibile piano industriale di AIM senza averne delineato l’intero perimetro e tenta di forzarne l’attuazione. Dopo il tentativo di spezzatino aziendale adesso siamo allo spezzatino delle idee!

E’ incomprensibile e inaccettabile che scelte fondamentali sul futuro della nostra azienda comunale, sui lavoratori e in particolare quelli di Valore Città, avvengano senza che si sia presentato uno scenario complessivo e dopo che abbiamo visto la maggioranza oscillare tra ben 6 diverse opzioni (1. alleanza con AGSM, 2. alleanza con AGSM e operazione ASCO, 3. poi AGSM, ASCO e A2A, 4. poi ritorno a Verona, 5. ora non basta più Verona serve almeno un terzo player! 6. Forse è meglio vendere l’Energia …) senza mai presentare un piano!
Inaccettabile, incomprensibile, appunto pericoloso. Perché una proprietà ondivaga e inquieta mette in crisi la credibilità aziendale, mina la fiducia dei lavoratori, demotiva le persone.

Non è una novità. L’amministrazione Rucco si muove costantemente senza idee strategiche, improvvisa soluzioni, subisce i ricatti dei partiti. E’ evidente che l’accelerazione di questa delibera, in ogni caso una scatola vuota, deriva dal dover accontentare i desiderata, peraltro privi di qualsiasi analisi di convenienza, di qualche componente della maggioranza.

Altrettanto evidente è l’inadeguatezza di un Sindaco che ha la delega alle partecipate senza avere la minima idea di dove andare e di un Amministratore Unico che non è stato finora in grado di presentare un piano e che ha assegnato un incarico fiduciario di comunicazione per la fusione con Verona (mai avvenuta!) con una struttura aziendale assolutamente in grado di farlo. Basta e avanza per chiederne al più presto le dimissioni.

*Raffaele Colombara, Quartieri al centro
Isabella Sala, PD
Ennio Tosetto, Vinova
Giovanni Selmo, Da adesso in poi
Ciro Asproso, Coalizione civica

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