Variati segue Bulgarini e gli scappa un outing sulle corresponsabilità del “sistema locale” per le azioni senza valore della BPVi

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C’è l’avvertimento: «Attenzione a non creare in Italia la Banca popolare italiana, come accaduto a Vicenza“: così leggiamo sul quotidiano confindustriale di oggi in un articolo in cui Achille Variati dispensa urbi et orbi i suoi consigli da noto “politologo nazionale” sugli sviluppi della crisi istituzionale in atto. Per chi è l’avvertimento? Ovviamente per il Movimento 5 Stelle e per la Lega a cui dice: «I presupposti sono quelli se davvero il Paese finirà in mano…» ai gialloverdi.


Allora, se tanto mi dà tanto e se il clima di false promesse ai cittadini di M5S e Lega sta portando alla Banca Popolare Italiana, che, lo dice dopo il nostro sindaco uscente, risolverebbe tutto “stampando carta”, cioè moneta senza valore, allora anche la “carta” senza valore delle azioni della Banca Popolare di Vicenza è riconducibile al sistema locale che la esaltava, la adulava e la subiva (cfr. le dichiarazioni precedenti in sala Bernarda di Jacopo Bulgarini d’Elci).

Achille Variati col suo outing è sulla via della redenzione, che spesso sollecità l’età, oppure ha detto quel che ha detto con la stessa disattenzione con cui frequentava assiduamente Gianni Zonin e Giuseppe Zigliotto e tanti altri membri del cda tra cui Matteo Marzotto?