Brindisi, la “porta d’Oriente”, prima parte – La Via Francigena destinazione Roma, la 7ª tappa dal Sud

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(Foto FB: Forte a Mare)

Arriviamo al primo grande traguardo del nostro lungo “cammino”: Brindisi, la città dove terminava la Regina Viarum, l’Appia. Brindisi ha tanti volti, tante vite: questa splendida città è stata il palcoscenico di numerosi e importantissimi eventi storici, che coprono un arco temporale che parte dall’età preromana fino ad arrivare al secolo scorso, quando per qualche mese fu de facto capitale d’Italia (senza però mai riceverne il riconoscimento).

Il Castello Svevo di Brindisi

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Il Castello Svevo di Brindisi (foto: Wikimedia Commons)

Simbolo della città e della sua storia, il castello svevo di Brindisi ha storie da raccontare per ogni epoca. La grande fortificazione sorse a spese dell’anfiteatro romano in un posto strategico, che permette il controllo del canale d’Otranto, nell’epoca della XVI Crociata, per volere di Federico II di Svevia.

È in questo castello che il Re Vittorio Emanuele III spostò la sede del governo dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e la sua fuga, assieme al maresciallo Badoglio, nella città pugliese. Governo, sovrano e ministri rimasero a Brindisi per cinque mesi, per poi spostarsi a Salerno, in attesa della liberazione di Roma.

Per la costruzione del castello, Federico II si ispirò probabilmente ai castelli omayyadi che vide in occasione della sua permanenza in Terra Santa. Il nucleo originario era infatti costituito dalla piazza d’armi quadrangolare, poi ampliato da Carlo I D’Angiò e Ferdinando I Re di Napoli, fino a ottenere il forte odierno, di pianta trapezoidale.

Il Castello Alfonsino

Brindisi vanta la presenza di ben due fortificazioni di epoca medievale. Il Castello Svevo di cui sopra, è conosciuto anche come “castello di terra“, per distinguerlo dal secondo, il Castello Alfonsino, conosciuto invece come il “castello di mare“.

Il primo nucleo del Castello Alfonsino sorse come avamposto difensivo della città nel 1481, per volontà di Ferrante d’Aragona. Alcuni anni dopo Alfonso d’Aragona, partendo dalla torre difensiva costruita da Ferrante, ampliò la fortificazione, dando vita al castello che vediamo oggi.

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Immagine al tramonto dell’interno del Castello Alfonsino (Foto FB: Claudio Piscopiello)

La posizione del forte è molto interessante: sorge infatti su un’isoletta collegata alla terraferma da un istmo di terra, il cui nome, isola di Sant’Andrea, ricorda la presenza, su quello stesso lembo di terra, di un’abbazia benedettina intitolata al santo. Il posizionamento del castello all’imbocco del porto è indicativo della sua fondamentale funzione difensiva contro i pericoli provenienti dal mare.

La Cattedrale di Brindisi

Il Duomo di Brindisi, intitolato a San Giovanni Battista, fu consacrata nel 1089, ma terminata solo nel 1143. Il destino di questa stupenda chiesa è stato segnato da numerosi sfortunati eventi, come il terribile terremoto del 1743 e i bombardamenti alleati durante il secondo conflitto mondiale.

Cattedrale di Brindisi
Cattedrale di Brindisi e Piazza Duomo (foto flickr: Herbert Frank)

Anche il pavimento originale a mosaico ha resistito solo in parte al passare del tempo: nella navata sinistra e nei pressi dell’altare è possibile ammirare alcuni frammenti dell’antica pavimentazione, che da fonti documentali sappiamo raffigurasse scene dell’Antico Testamento, ma anche passi della Chanson de Roland, poema epico del XI secolo che narrava le imprese dei cavalieri di Carlo Magno contro i saraceni. Scelta non casuale: per la cattedrale passavano i crociati in partenza da Brindisi per la Terra Santa, che da queste immagini avrebbero potuto trarre esempio.

Le meraviglie di Brindisi non sono finite: leggi la seconda parte!