Villanova (Lega – LV): “Migranti tunisini liberati in Sicilia. Chi si assume la responsabilità delle conseguenze”?

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Alberto villanova
Alberto Villanova

Il presidente di Lega – Liga Veneta nel Consiglio regionale del Veneto, Alberto Villanova, è intervenuto sul caso di alcuni migranti liberati in Sicilia dall’autorità giudiziaria. “Il giudice non convalida i trattenimenti di tre migranti tunisini disposti in base alla nuova disciplina delle procedure di frontiera e questi sono spariti – ha detto -.

Uno di questi era già condannato per furto aggravato. Un altro aveva già in tasca un provvedimento di espulsione. Ma adesso, dopo la sentenza di Catania, qualcuno sa dirmi dove sono? E se saranno commessi altri reati, quanto gravi saranno e di chi sarà la responsabilità?

I tre migranti tunisini erano trattenuti nel nuovo centro di Modica-Pozzallo – aggiunge Villanova -, ma il Tribunale di Catania ha ritenuto illegittimo il decreto del Governo che dispone il trattenimento dei richiedenti asilo provenienti dai cosiddetti Paesi sicuri, in attesa della procedura di Frontiera accelerata, e il versamento di una cauzione per tornare in libertà.

Le domande che sorgono spontanee sono tre: dove sono adesso questi tunisini? E se saranno commessi dei reati, chi se ne assume la responsabilità? Non ultimo, come possiamo chiedere alle nostre forze dell’ordine di svolgere con passione il loro lavoro quando, nel momento in cui riescono a fermare gli irregolari, questi ultimi vengono subito rilasciati e tornano liberi di scorrazzare sul territorio italiano in barba alle regole?

La Polonia – osserva Villanova – è bene ricordarlo, in questi mesi ha schierato l’esercito ai confini con la Bielorussia per contrastare i tentativi di attraversare illegalmente la frontiera. Francia e Germania, nei giorni scorsi, hanno fatto la stessa cosa, con tanti saluti alla tanto decantata solidarietà europea. Qui da noi invece gli irregolari vengono liberati nonostante i decreti del governo.

Ma le conseguenze a chi verranno additate? Non certo alla Lega, che sta cercando in ogni modo di contrastare la pressione migratoria che sta subendo l’Italia, anche evitando situazioni di tensione e pericolo. Oggi cade anche l’anniversario del naufragio di Lampedusa, dieci anni fa, con le sue 368 vittime. Ma Lampedusa continua, ogni giorno, a contare i morti con cadenza quasi quotidiana. Bisogna fermare per sempre questa ecatombe”, conclude Alberto Villanova.