Voto a domicilio per le comunali di Vicenza, Stefania Cerasoli (Coalizione Civica Verdi Sinistra con Possamai sindaco): “Un diritto a tempo”

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Stefania Cerasoli

Sulle modalità per il voto a domicilio in occasione delle elezioni amministrativa di Vicenza interviene Stefania Cerasoli, candidata della Lista Coalizione Civica Sinistra Verdi che appoggia la candidatura a sindaco di Giacomo Possamai per il centro sinistra.

L’intervento parte da quanto consultabile sul sito del Comune di Vicenza in merito alla possibilità di avvalersi del voto domiciliare per persone con problemi di salute e impossibilitate a muoversi da casa. Il tutto previa presentazione di un certificato medico rilasciato dall’ULSS 8 Berica che attesti la predetta impossibilità.

“Dopo una lunga serie di telefonate – afferma Stefania Cerasoli, prima all’ufficio elettorale del Comune di Vicenza e poi a vari uffici amministrativi della locale Azienda sanitaria, sono venuta a sapere che la richiesta per ottenere tale certificato andava presentata entro lo scorso 24 aprile 2023.

La domanda sorge spontanea: com’è possibile che per le persone normodotate si attivino, giustamente, procedure straordinarie per consentire e facilitare l’esercizio del diritto di voto (pensiamo, ad esempio, alla possibilità di ottenere il rilascio della scheda elettorale anche il giorno stesso delle elezioni), mentre per le persone più fragili ed in condizioni di maggior debolezza, si richieda il rispetto di tempistiche spesso non compatibili con le circostanze della malattia, aggravando la vita di chi già è in condizioni precarie”

Posso immaginare che il tutto dipenda dalle difficoltà dell’azienda ULSS di organizzare le visite, ma mi chiedo come mai per chi si ammala di Covid le tempistiche per ottenere il rilascio del certificato non siano così rigide.

Le circostanze della vita mi hanno purtroppo insegnato che la malattia e la sua evoluzione non sono cosa prevedibile. Del resto, ognuno di noi potrebbe trovarsi nella oggettiva difficoltà di muoversi da casa da un giorno all’altro. E allora, per questo fatto smettiamo di essere cittadini forniti di diritti e doveri?

La Convenzione ONU prevede che per garantire alle persone con disabilità il godimento e l’esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, di tutti i diritti, si attui il cosiddetto accomodamento ragionevole, ossia quelle modifiche e adattamenti necessari ed appropriati che non impongano un onere sproporzionato”.

Conclude Cerasoli: “Non penso sia un onere sproporzionato rafforzare il servizio di visite da parte dei medici per il rilascio del già menzionato certificato, soprattutto se fatto per offrire l’opportunità di essere cittadini a tutti gli effetti e poter partecipare alla più alta e importante forma di condivisione della vita democratica.

Credo che avremo una società davvero su misura di tutte e di tutti quando capiremo che la disabilità non è una questione di nicchia ma una condizione che riguarda o può riguardare chiunque, laddove si trovi in un contesto sfavorevole. Ciò che si chiede non è tanto una città a misura delle persone con disabilità, ma una città accessibile e che permetta di vivere ad ogni cittadino sulla base di eguali opportunità”.


Qui tutta o quasi la storia in divenire delle elezioni amministrative Vicenza 2023