
(Adnkronos) – Una informativa del ministro della giustizia Carlo Nordio alla luce delle ultime notizie sul caso Almasri. È la richiesta che arriva dall’opposizione al termine della capigruppo al Senato. "Siamo di fronte a un ministro della Repubblica che in modo certo ha mentito di fronte alle aule del Parlamento sul caso Almasri", ha detto il capogruppo del M5S Stefano Patuanelli. "Ci riferiamo al ministro Nordio – ha sottolineato Patuanelli -. Abbiamo chiesto che venga a riferire immediatamente in Parlamento. E' gravissimo, credo che una persona seria dovrebbe dimettersi immediatamente, noi per ora chiediamo che venga in Parlamento. Domani è previsto un question time al con Nordio, abbiamo chiesto di dare dignità al passaggio informativo non con i tempi stretti del question time. Abbiamo chiesto al ministro la disponibilità a fermarsi dopo il question time o a darci una giornata alternativa a domani. Il ministro Ciriani ha detto che deve interloquire con Nordio per avere la disponibilità". Per il capogruppo Pd Francesco Boccia "Nordio ha chiaramente mentito al parlamento, è urgente che venga a riferire. C’è una unitaria richiesta di tutti i gruppi di opposizione. Ci auguriamo che il ministro Ciriani nel giro di qualche ora possa dare la disponibilità di Nordio a una informativa’’. Secondo quanto spiega Repubblica, "il Tribunale dei ministri di Roma avrebbe concluso l'indagine sulla mancata consegna del generale libico Najeem Osama Almasri alla Corte penale internazionale da parte del governo italiano e starebbe per consegnare nei prossimi giorni le sue decisioni: archiviazione o richiesta di rinvio a giudizio per uno o più membri del governo finiti sotto inchiesta, ovvero la premier Giorgia Meloni, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, Nordio e il titolare dell'Interno Matteo Piantedosi, accusati di favoreggiamento, peculato, e il solo Guardasigilli di omissione d'atti d'ufficio. Nelle carte c'è il riscontro che la capo di gabinetto di Nordio, Giusi Bartolozzi, sapeva ciò che stava avvenendo e diede le indicazioni ai magistrati del Dipartimento degli affari di giustizia (Dag) di parlarsi con cautela". E ancora: "Nel primo pomeriggio, quando Almasri era stato fermato dalla Digos di Torino, l'allora capo del Dag, Luigi Birritteri (che poi si è dimesso ed è rientrato in ruolo) scrisse a Bartolozzi una mail per indicare la mancanza dell'autorizzazione all'arresto del ricercato, attivandosi per trovare il modo di convalidare il fermo e procedere alla consegna di Almarsi. Meno di un'ora dopo, Bartolozzi rispose di essere già informata, raccomandando prudenza: 'Massimo riserbo e cautela' nel passaggio delle informazioni, e l'utilizzo di Signal, un sistema che assicura maggiore riservatezza nelle comunicazioni, senza mail né carte protocollate. Di questa mail dà conto anche Repubblica, secondo cui 'il dato è cruciale perché dimostra come l'Italia abbia avuto tutto il tempo di riparare all'errore procedurale segnalato dalla Corte di appello di Roma, sulla mancata trasmissione del ministero della Giustizia. E di non averlo voluto fare per una precisa scelta politica. Di più: smentisce il ministro Nordio che aveva detto che soltanto il lunedì 20 gennaio l'ufficio era stato avvisato dell'arresto del criminale libico'". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)