
Risultato storico per la Cardiologia Riabilitativa dell’ospedale di Asiago, che in questi giorni ha accolto il 200° paziente dall’inizio del 2025. Un dato che segna una crescita costante e sempre più marcata: in tutto il 2024 erano stati 179 i pazienti ricoverati e 82 nel 2023, anno in cui il servizio è stato attivato (precisamente a giugno). Numeri inattesi, che tengono costantemente a pieno regime i 10 posti letto a disposizione, sono l’effetto del lavoro di squadra, come spiega il dott. Gianluca Toffanin, responsabile della Cardiologia Riabilitativa di Asiago: «Questo è il frutto della collaborazione di tutte le figure coinvolte nella presa in carico: quindi cardiologici, ma anche fisiatri, gli infermieri, i fisioterapisti, la dietista e la psicologa». Il tutto grazie anche ad una stretta collaborazione interna all’ospedale: i posti letto della Cardiologia Riabilitativa sono infatti collocati al 2° piano, all’interno del reparto di Medicina diretto dalla dott.ssa Mirca Lagni, mentre l’attività riabilitativa viene seguita dallo staff medico e infermieristico dell’U.O.C. Recupero e Riabilitazione Funzionale di Asiago.
Il direttore generale dell’Ulss 7 Pedemontana Carlo Bramezza sottolinea come l’attivazione del reparto faccia parte del piano di rilancio e potenziamento dell’ospedale del capoluogo dei Sette Comuni: «Soprattutto – aggiunge – si tratta di un servizio di grande valore per la popolazione, e non solo sul piano clinico: offriamo infatti ad Asiago un’attività essenziale, della quale vi è grande richiesta, e per la quale in passato i vicentini spesso dovevano andare in strutture più lontane, anche fuori provincia».
I pazienti inviati all’ospedale di Asiago provengono infatti prevalentemente dalla Cardiochirurgia di Vicenza, ma anche dalle Cardiochirurgie di Padova e Verona, con le quali la struttura lavora in rete, ma non mancano i pazienti provenienti anche da altre regioni.

«Per lo più si tratta di pazienti che sono stati sottoposti a interventi di bypass o valvolari – spiega ancora il dott. Toffanin -. Il nostro compito è quello di riaccompagnarli verso il migliore recupero possibile non solo sul piano strettamente funzionale ma anche in termini di qualità di vita e devo dire che i risultati clinici sono generalmente molto buoni». Le complicazioni, finora verificatesi raramente ma sempre possibili con pazienti reduci da interventi importanti, sono state gestite per il meglio, con il supporto delle Cardiologie di Bassano e Santorso e in stretto collegamento con le Cardiochirurgie presso le quali i pazienti erano stati operati. «Il progresso – conclude Toffanin – alla fine del ciclo di riabilitazione, è sempre evidente e nella maggior parte dei casi è possibile tornare ad una vita di fatto normale».
Una particolare attenzione viene posta anche alla prevenzione secondaria, con attività di sostegno psicologico ed educazione alla salute, attraverso momenti di vera e propria formazione dei pazienti e altri di confronto in gruppo. La degenza dura generalmente due settimane, con la possibilità di arrivare a tre in caso di necessità.
Al momento della dimissione tutti i pazienti ricevono una relazione sanitaria contenente i dati del ricovero, i risultati degli accertamenti più significativi e il programma dei controlli clinici da effettuare, oltre a tutte le indicazioni per la modifica degli stili di vita (dieta personalizzata, programma di attività fisica a lungo termine, consigli sulla gestione dello stress e dell’ansia).




































