Aborti, i feti morti da rifiuti ospedalieri al Giardino degli Angeli nel Cimitero Maggiore di Vicenza. Danchielli: “circa 300 all’anno”

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Iniziati i lavori per la realizzazione del Giardino degli Angeli, uno spazio destinato a garantire una sepoltura dignitosa ai bambini non nati, “un luogo di sepoltura – spiega il sindaco Francesco Rucco – dei feti che in passato venivano trattati come rifiuti ospedalieri Per noi è stata una battaglia di civilità, portata avanti con Diocesi di Vicenza e Ulss 8 Berica insieme a tantissime famiglie che purtroppo hanno vissuto questa esperienza negativa e che non hanno potuto avere un luogo dove mantenere vivo il ricordo di questi bambini mai nati. Ringrazio Aim Amcps per questa porzione di cimitero molto importante“.

Poco distante è in arrivo anche un’altra area del cimitero per le sepolture dei musulmani. Presenti anche l’amministratore unico di Aim Amcps Carlo Rigon e il consigliere comunale Ivan Danchielli promotore dell’iniziativa e coordinatore dei passaggi fra gli enti coinvolti nel progettO:

Si tratta di inumare circa 300 feti abortiti all’anno – ha precisato Danchielli –  era un’usanza ormai inaccettabile sotto i punti di vista morale ed umano“.

Giardino degli Angeli, lavori al cimitero
Giardino degli Angeli, lavori al cimitero

L’attività della raccolta avverrà di concerto con il reparto di ostetricia-ginecologia ed il Comune: in tal modo, come previsto dalla legge regionale 4 marzo 2018, i concepimenti in una struttura sanitaria avvenuti prima della ventottesima settimana, di cui i familiari non intendono prendersi carico, sono inumati a spese dell’Ulss e trovano spazio in un’area cimiteriale dedicata.

Il progetto e l’intervento sono eseguiti da Aim nell’ambito del contratto di servizio di gestione dei servizi funebri e cimiteriali. Il primo stralcio di 60 mila euro riguarda la realizzazione del Giardino degli angeli che occuperà un quarto dell’area destinata alle sepolture islamiche, la quale sarà realizzata con un secondo stralcio. Il costo complessivo del progetto, a carico del Comune, sarà di circa 150 mila euro. La conclusione dei lavori è prevista, almeno per il primo stralcio, entro il 2020.


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