(Adnkronos) – Sale l'allerta pertosse in Inghilterra. Cinque bambini sono morti, mentre i contagi continuano ad aumentare. L’Agenzia britannica per la sicurezza sanitaria (Ukhsa) ha segnalato 1.319 casi in Inghilterra a marzo, dopo poco più di 900 a febbraio, per un totale di quasi 2.800 nel 2024, riporta la Bbc news online. Si teme che possa essere un anno 'record' per l’infezione batterica, come accaduto nel 2016, quando è stato raggiunto il picco di quasi 6mila casi (5.949). Picchi che vengono osservati, in genere, ogni tre-cinque anni. L’infezione – ricordano gli esperti – può essere particolarmente grave per neonati e bambini piccoli. La metà dei casi osservati quest’anno ha riguardato, finora, 'under 15', con i tassi più alti nei bimbi con meno di tre mesi. Secondo l’Ukhsa, alla base di questo rialzo ci sono il costante calo delle vaccinazioni nelle donne incinte e nei bambini e i numeri molto bassi di pertosse osservati durante la pandemia, come accaduto con altre infezioni a causa delle restrizioni e del comportamento pubblico. Il picco era dunque atteso, ha affermato l’agenzia esortando le famiglie a vaccinarsi se non lo hanno già fatto. A settembre 2023, il numero di bambini di due anni che hanno completato le vaccinazioni di routine sei in uno, che include la protezione contro la pertosse, è sceso del 92,9% rispetto al 96,3% di marzo 2014. Anche la diffusione del vaccino in gravidanza, è diminuita: da oltre il 70% nel settembre 2017 a circa il 58% nel settembre 2023. Per l'Ukhsa, si tratta di un problema serio. "La vaccinazione rimane la migliore difesa contro la pertosse ed è fondamentale che le donne incinte e i neonati ricevano i vaccini al momento giusto. La tosse convulsa può colpire persone di tutte le età, ma per i bambini molto piccoli può essere estremamente grave – sottolinea la dottoressa Gayatri Amirthalingam, dell'agenzia britannica – I nostri pensieri e le nostre condoglianze vanno a quelle famiglie che hanno perso così tragicamente il loro bambino". I primi segni di pertosse sono simili a un raffreddore, con naso che cola e mal di gola. Ma dopo circa una settimana, l’infezione può svilupparsi in attacchi di tosse che durano pochi minuti e in genere peggiorano durante la notte. I bambini piccoli possono avere difficoltà a respirare dopo un attacco di tosse. I batteri si diffondono attraverso la tosse e gli starnuti. Gli esperti consigliano ai membri di una famiglia in cui è stato diagnosticato il virus di rimanere a casa fino a tre settimane dopo l'inizio dei sintomi o 48 ore dopo che il paziente ha iniziato ad assumere antibiotici. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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