Banche, una vittima: “con stampa e comunità locali colluse ci fidammo dei direttori di filiale. Ma i governi?”

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Egregio direttore, ho partecipato con molto piacere al convegno sulla libertà di stampa e sul caso banche per i 13 anni di VicenzaPiù e, purtroppo, più si acquisiscono informazioni sulla questione banche e più si cade nello sconforto.

Dalle parole dei giornalisti relatori e sue, abbiamo appreso che lo sapevate e lo avete scritto molto tempo prima della crisi che le banche avrebbero avuto grosse difficoltà, che bastava leggere i giornali giusti (cfr. Nicola Borzi), quelli che scrivevano la verità (cfr. Francesco Bonazzi: “avrei preso a schiaffi Marino Smiderle“, ndr). Ma chi poteva immaginare che le nostre banche fossero messe così male?

Non ce li vedo proprio certi anziani con la quinta elementare andarsi a leggere qualche articolo di economia o di finanza o i vostri allarmi sul web fin dal 2010 con Vicenzapiu.com (poi riportati su un libro che confrontato con quello con gli articoli del giornale locale di Vicenza fa capire come e per chi lavori certa stampa che con la “comunità” compiacente ha reso possibile il tutto, come nel video qui proposto accusano Borzi e Bonazzi, ndr).

Oddio se andiamo a vedere la Mifid che hanno firmato avrebbero potuto anche dirigere una banca. Noi abbiamo creduto alle informazioni che ci venivano date dai responsabili delle filiali, che erano persone che in molti casi conoscevamo molto bene, o perché erano parenti, amici, ex compagni di scuola, vicini di casa, paesani o comunque perché persone conosciute e delle quali avevamo fiducia. Cari giornalisti voi a chi avreste creduto se non foste del mestiere?

E ora dopo un anno di nuove promesse del governo attuale siamo tornati al punto di partenza, ma a condizioni peggiori. Infatti un anno fa aspettavamo la pubblicazione del regolamento attuativo della legge 205 (Baretta), che tramite il passaggio per l’arbitrato avrebbe risarcito i truffati del 100% di quanto accertato per il danno subìto, senza riduzioni al 30% (quindi -70%) e senza tetto massimo di 100.000 Euro.

Oggi stiamo aspettando addirittura due regolamenti attuativi che non vengono mai pubblicati e che a quanto pare ci riporteranno a dover ancora passare per l’arbitrato. Per noi truffati è un incubo infinito, un’offesa alla nostra dignità.

Non ci hanno portato via solo i nostri risparmi ma anche la nostra sicurezza, il nostro orgoglio per aver creduto nel sacrificio e nel risparmio per garantirci un futuro molto meno incerto, ci hanno rubato la nostra LIBERTA’.

Alle varie assemblee alle quali ho partecipato in passato, ho visto la presenza di tante persone semplici, tanti anziani, tanti…risparmiatori, tanta gente “normale”, non ho mai visto esperti speculatori di borsa come qualcuno si ostina a descriverci. Siamo ancora derisi da chi, fortunatamente per lui, non è stato ingannato dalla sua banca dove con tanta fiducia ha riposto i suoi risparmi.

Mi domando:

Come mai le banche si possono salvare ma non i risparmiatori?

Come mai si sono salvati i dipendenti addirittura premiando quelli in esubero con un bel prepensionamento?

Come mai non si vanno a stanare e perseguire i grandi debitori che hanno contribuito a creare questo disastro?

Come mai è così difficile individuare i responsabili dentro e fuori dalle banche?

E’ stato però facilissimo far pagare il conto a chi ha messo i propri risparmi nelle banche.

Ritengo il bail-in una truffa legalizzata perché responsabilizza delle perdite delle banche anche i semplici correntisti. E’ come se io portassi la mia macchina in un parcheggio a PAGAMENTO perché venga CUSTODITA e mentre si trova lì “AL SICURO”, la società che gestisce il parcheggio fallisce e per pagare i debiti se la tengono.

Il nostro caro Renzi che andava in Europa a raccontare che il nostro sistema bancario era solido, va ancora fiero di non aver messo un solo euro per salvare le banche, infatti…li abbiamo messi noi gli euro. Renzi per risolvere i problemi ha sempre un bel piano “B” che purtroppo coincide con il nostro lato…

Mi dispiace che, però, chi gli è succeduto sta continuando come (peggio?) di lui e mi dispiace aver letto che la battagliera Giovanna Mazzoni si sta rassegnando a questo immobilismo. La esorto a non mollare, a non darla vinta a tutti quelli che ci hanno ingannato fino ad ora. Abbiamo sacrificato tanto per accantonare i nostri risparmi, ora più che mai dobbiamo vendere cara la nostra pelle. E’ tornato il momento di suonare il campanello prima che si addormentino tutti.

Mi dispiace che in questo periodo di stallo della politica, le associazioni che difendono i truffati sembrano vivere un momento di divisione, di smarrimento e di sconforto che purtroppo si trasmette anche ai truffati. In questo modo ci stiamo facendo del male da soli, specialmente ora dovremmo dare un forte segno di unità e far sentire la nostra voce in maniera determinata ed incisiva.

Mi sembra che la politica abbia partita facile rimpallando le responsabilità e cambiando gli interlocutori istituzionali. Anche la tanto promessa commissione parlamentare non è ancora stata istituita. Sembrano lontani i tempi in cui sentivamo proclami come: “Quando saremo al governo apriremo il parlamento come una scatoletta di tonno”, dalle nostre parti non ce ne siamo ancora accorti.

Intanto il tempo passa veloce e per i truffati più anziani la mancanza dell’avvio dei rimborsi genera situazioni sempre più critiche. Quando la pensione non è sufficiente a pagare le spese per vivere, le badanti o le rette delle case di riposo, dopo aver eroso tutti i risparmi rimasti allora si incominciano a vendere i beni immobili azzerando tutto e, per chi non possiederà più nulla, il dramma peggiore sarà finire completamente a carico dei famigliari che si vedranno costretti a pagare per loro.

Spero che la politica capisca che non basta solamente salvare gli istituti bancari per garantire il credito, ma bisogna pensare anche alle famiglie che il credito lo avevano dato alle banche.

Le elezioni europee sono vicine, chissà quali e quante promesse dovremo ancora sentire, purtroppo cercano di abituarci a questo infinito girotondo, NON ARRENDIAMOCI.

Cordialmente

Lettera firmata