Battesimo di Cristo e altare Garzadori a Santa Corona a Vicenza, è a metà il restauro. Siotto: per l’inaugurazione sarà rispettata la data del 25 maggio

760
«Il battesimo di Cristo» di Santa Corona
«Il battesimo di Cristo» di Santa Corona: da sx Caroline Marzotto, Simona Siotto e Mauro Passarin

“Dopo il restauro «Il battesimo di Cristo» di Santa Corona avrà uno splendore mai visto”. Così Mauro Passarin, direttore dei Musei Civici di Vicenza, ha aperto il sopralluogo al cantiere in cui sono all’opera dall’8 marzo i restauratori sia del famoso dipinto di Giovanni Bellini che dell’altare Garzadori che lo ospita.

“Questa è un’occasione imperdibile – ha aggiunto Simona Siotto, assessore alla Cultura del Comune di Vicenza – e si sta lavorando nel rispetto scientifico sia dell’opera che dell’autore”.

L’intervento è possibile grazie alla sensibilità di un privato, Caroline Marzotto, vedova del conte Paolo, mancato due anni fa. Il restauro è dedicato, infatti, alla memoria del marito, appassionato di arte e particolarmente affezionato alla città in cui è sempre risieduto.

“Siamo all’incirca a metà dell’opera – ha spiegato Gabriele Zorzetto, direttore dei lavori – e contiamo quindi di rispettare, per la inaugurazione, la data del 25 maggio in cui ricorrerà l’anniversario della morte di Paolo Marzotto”.

Per quanto attiene alla tavola, Zorzetto ha precisato che ne è in corso esclusivamente la manutenzione. L’ultimo restauro risale, infatti, al 2007 in occasione della esposizione dell’opera in una mostra tenutasi a Roma nelle Gallerie del Quirinale. L’intervento manutentivo è diretto a ristabilire le proprietà di supporto strutturali del dipinto con particolare attenzione alle parti lese, ricostituendo successivamente l’aspetto estetico.

“Le variazioni igrometriche – ha riferito il direttore dei lavori – hanno influenzato la staticità dei colori”. La particolare attenzione ai cromatismi è dovuta al fatto che sono proprio questi uno dei profili artistici più rilevanti dell’opera di Giovanni Bellini.

Per l’altare Garzadori è in corso, di concerto con la Sovrintendenza, la valutazione delle modalità più corrette di intervento. Si tratta di un manufatto marmoreo di grandi dimensioni che presenta depositi di particolato per la cui rimozione sono necessarie operazioni di manutenzione estetica e conservativa.

Sia «Il battesimo di Cristo» che l’altare Garzadori risalgono all’inizio del Cinquecento, il secolo d’oro di Vicenza che, grazie soprattutto ad Andrea Palladio, divenne allora uno dei centri principali del Rinascimento italiano.

Il committente, Battista Graziano Garzadori, apparteneva ad una nobile famiglia originaria di Torrebelvicino, in val Leogra, che si era arricchita con la lavorazione della lana. Il cognome Garzadori deriva, infatti, dalla corruzione della parola latina cardatoria, riferita al cardus che era un attrezzo utilizzato per districare e pulire la lana.

Il Garzadori, al ritorno da un pellegrinaggio in Palestina, nel 1500 commissionò l’altare a Rocco da Vicenza e, due anni dopo, la pala al grande pittore veneziano.


Di seguito la nota ufficiale del Comune di Vicenza

“Battesimo di Cristo”, prosegue il restauro di uno dei capolavori di Giovanni Bellini

È in corso di restauro uno dei capolavori del pittore Giovanni Bellini risalente ai primi anni del Cinquecento e conservato a Vicenza nella chiesa di Santa Corona: il “Battesimo di Cristo”.

Si sono recati in sopralluogo oggi nell’edificio religioso, ad un mese dall’inizio dell’attività che si concluderà a fine maggio, l’assessore alla cultura Simona Siotto, il soprintendente Vincenzo Tinè, il direttore dei Musei civici Mauro Passarin, la finanziatrice del restauro Caroline Marzotto, il restauratore Egidio Arlango e il direttore dei lavori Gabriele Zorzetto. Erano presenti anche per la Soprintendenza Felice Romano e Francesca Meneghetti.

L’iniziativa è possibile grazie alla sensibilità di Caroline Marzottoche ha espresso il desiderio di ricordare il marito Paolo, scomparso due anni fa, attraverso iniziative culturali per la città di Vicenza alla quale era particolarmente affezionato. L’intervento riguarda la tavola e l’altare Garzadori in cui l’opera è collocata. La Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio in questi anni, con la direzione dei Musei civici, ha effettuato un attento monitoraggio del dipinto su cui ha rilevato distacchi e lacune tali da rendere necessario un intervento conservativo.

L’ultimo restauro completo del dipinto su tavola di Giovani Bellini risale al 2010. Questo intervento manutentivo tenderà a ristabilire le proprietà di supporto strutturali del dipinto con particolare attenzione alle parti lese, ricostituendo successivamente l’aspetto estetico. In accordo con la Soprintendenza si è ritenuto opportuno intervenire filologicamente e tecnicamente con metodologie e materiali analoghi all’ultimo restauro eseguito.

Per quanto riguarda l’altare Garzadori, manufatto marmoreo di grandi dimensioni che si presenta oscurato da deposito di particolato, si prevedono operazioni di manutenzione estetica e conservativa.

L’altare Garzadori fu realizzato come voto da parte di Battista Graziano Garzadori che a fine Quattrocento, partito da Venezia, si recò in pellegrinaggio in Terrasanta: sulle sponde del fiume Giordano invocò protezione nel viaggio di ritorno. Arrivato a Venezia nel 1500 commissionò la realizzazione dell’altare a Rocco da Vicenza, completato poi dalla bottega dei lapicidi di Pedemuro San Biagio. Al pittore veneziano Giovanni Bellini fu chiesto di dipingere la tavola, realizzata tra 1502 e il 1505, che raffigura Cristo con Giovanni Battista, a sinistra, mentre lo battezza. A destra ci sono tre figure angeliche con abiti dai colori sgargianti che rappresentano le tre virtù teologali (Fede, Speranza, Carità), probabilmente i ritratti delle tre figlie di Garzadori. In alto poi è rappresentato Dio Padre tra cherubini e serafini con la colomba dello Spirito Santo. Nel dipinto si legge la firma del pittore, contenuta in un cartiglio. La scena ha sullo sfondo un paesaggio che rimanda, più che alla Terrasanta, alla campagna veneta, quella conosciuta dal pittore.

Durante il restauro la chiesa è aperta con i consueti orari (dal martedì alle domenica dalle 9 alle 17); l’area interessata dal restauro, secondo le vigenti norme di sicurezza, è opportunamente transennata.

Guarda la videonotiza: https://www.youtube.com/watch?v=3trxxwHgFcU

Articolo precedenteIstituto superiore Canova, Provincia di Vicenza: approvato il progetto di ristrutturazione. Lavori entro l’estate per 2,4 milioni di euro
Articolo successivoLeghisti, profughi, immigrati. François-Marie Arouet (Aduc): chi di spada ferisce di spada perisce
Gianni Poggi
Gianni Poggi risiede e lavora come avvocato a Vicenza. È iscritto all’Ordine dei giornalisti come pubblicista. Le sue principali esperienze giornalistiche sono nel settore radiotelevisivo. È stato il primo redattore della emittente televisiva vicentina TVA Vicenza, con cui ha lavorato per news e speciali ideando e producendo programmi sportivi come le telecronache delle partite nei campionati del Lanerossi Vicenza di Paolo Rossi, i dopo partita ed il talk show «Assist». Come produttore di programmi e giornalista sportivo ha collaborato con televisioni locali (Tva Vicenza, TeleAltoVeneto), radio nazionali (Radio Capital) e locali (Radio Star, Radio Vicenza International, Rca). Ha scritto di sport e di politica per media nazionali e locali ed ha gestito l’ufficio stampa di manifestazioni ed eventi anche internazionali. È stato autore, produttore e conduttore di «Uno contro uno» talk show con i grandi vicentini della cultura, dell’industria, dello spettacolo, delle professioni e dello sport trasmesso da TVA Vicenza. Ha collaborato con la testata on line Vvox per cui curava la rubrica settimanale di sport «Zero tituli». Nel 2014 ha pubblicato «Dante e Renzo» (Cierre Editore), dvd contenente le video interviste esclusive a Dante Caneva e Renzo Ghiotto, due “piccoli maestri” del libro omonimo di Luigi Meneghello. Nel 2017 ha pubblicato per Athesis/Il Giornale di Vicenza il documentario «Vicenza una favola Real» che racconta la storia del Lanerossi Vicenza di Paolo Rossi e G.B. Fabbri, distribuito in 30.000 copie con il quotidiano. Nel 2018 ha pubblicato il libro «Da Nobile Provinciale a Nobile Decaduta» (Ronzani Editore) sul fallimento del Vicenza Calcio e «No Dal Molin – La sfida americana» (Ronzani Editore), libro e documentario sulla storia del Movimento No Dal Molin. Nel 2019 ha pubblicato per Athesis/Il Giornale di Vicenza e Videomedia il documentario «Magico Vicenza, Re di Coppe» sul Vicenza di Pieraldo Dalle Carbonare e Francesco Guidolin che ha vinto nel 1997 la Coppa Italia. Dal 9 settembre è la "firma" della rubrica BiancoRosso per il network ViPiù, di cui cura anche rubriche di cultura e storia.