Caldogno, perseguita l’ex dopo “codice rosso” per botte a lei e alla figlia: arrestato

625
Carabinieri in notturna
Carabinieri in notturna

Nella prima mattina del 10 gennaio i carabinieri della Tenenza di Dueville (qui altre notizie sui carabinieri in provincia di Vicenza) hanno proceduto all’arresto in flagranza nei confronti di un uomo classe 1976 già conosciuto negli ambienti giudiziari, poiché si era reso protagonista di una serie di episodi di maltrattamenti contro i familiari conviventi, in particolare nei confronti della ex-compagna. Il provvedimento restrittivo si è reso indispensabile dal momento che l’uomo, a causa del quale il 26 dicembre era stato già attivato il protocollo “codice rosso”, in quanto lo stesso nel corso dell’ennesima lite all’interno dell’abitazione aveva lanciato dei coltelli contro la donna e la figlia minore. A seguito di questo episodio il soggetto era stato ricoverato per alcuni giorni nel reparto di psichiatria.

Una volta rilasciato è tornato a Caldogno ed in più occasioni ha tentato di entrare nell’abitazione ove la donna dimora con i due figli minorenni e di conseguenza si sono registrati altrettanti interventi da parte dei carabinieri della Compagnia di Thiene in difesa della signora. La donna versava in una situazione di forte stress psicologico e stava vivendo nella paura di poter essere avvicinata dall’ex-compagno che la stava letteralmente perseguitando.

Negli ultimi giorni quindi, su proposta del Comando di Dueville, l’Autorità Giudiziaria vicentina stava valutando l’applicazione del divieto di avvicinamento ma poi, in conseguenza dell’ennesimo tentativo di intrusione nell’abitazione della vittima si è proceduto, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Vicenza, all’arresto del pregiudicato che è stato tradotto nella giornata del 10 gennaio presso la Casa Circondariale di Vicenza.

In seguito il GIP del Tribunale di Vicenza, analizzati i fatti, ha convalidato l’arresto operato dai carabinieri ed una volta alutata la pericolosità sociale dell’uomo ha ordinato l’applicazione della misura più restrittiva, ovvero la custodia cautelare in carcere.
Si rappresenta che le misure venivano adottate d’iniziativa da parte del citato Reparto procedente e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagini in relazione alle vicende sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.