C’è il Coronavirus, ma la coltivazione di cannabis non si ferma a Dueville: Carabinieri arrestano un 31enne

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Carabinieri sequestrano marijuana (foto d'archivio)
Carabinieri sequestrano marijuana (foto d'archivio)

Nell’ambito di una mirata attività finalizzata al contrasto di spaccio di sostanze stupefacenti i carabinieri della Tenenza di Dueville hanno proceduto all’arresto di un meccanico vicentino, incensurato, residente a Dueville, poiché gravemente indiziato del reato di coltivazione ai fini di spaccio.

Nella tarda mattinata di ieri 15 aprile i militari hanno proceduto ad una perquisizione d’iniziativa presso l’abitazione di G.T., classe 1989, ubicata in Viale della Repubblica ove hanno rinvenuto ben 2,5 kg di marijuana essiccata.

Questa tipologia di cannabis è denominata “Dank Weed” poiché considerata tra le più “pregiate” in quanto prodotta con semi provenienti dalla California nonché per le particolari procedure di essicazione a cui è sottoposta, ed il suo valore commerciale sul mercato nero al dettaglio si aggira intorno ai 20.000 €.

Il duevillese, mediante l’uso di sofisticate apparecchiature, aveva realizzato ben due serre all’interno del suo appartamento e al momento dell’accesso dei carabinieri stava coltivando sei nuove piantine.

L’attività dei carabinieri della Tenenza ha permesso di rinvenire e sequestrare €4500 in banconote di vario taglio, tre bilancini di precisione, e circa 20 grammi di foglie di coca che l’uomo ha dichiarato di aver acquistato durante un viaggio in Sudamerica.

Riguardo all’ingente quantitativo di marijuana, l’arrestato, difeso dall’Avv. Chiara Bellini del Foro di Vicenza, si è giustificato asserendo di farne uso personale dall’età di 14 anni.

Il Magistrato di Turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza, ha disposto che G.T. fosse trattenuto per la notte presso il proprio domicilio in attesa del processo per direttissima che si è svolto questa mattina in teleconferenza dalla Compagnia CC di Thiene in relazione alle nuove direttive per l’emergenza COVID-19.

Al termine del quale il soggetto veniva condannato ad 1 anno e 8 mesi di reclusione, 4000 euro di multa con pena sospesa e contestualmente veniva ordinata la distruzione dello stupefacente dei materiali e la confisca del denaro.


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