Ciclostazione di Vicenza in via Baden Powell, Da Adesso In Poi: “Rischio cattedrale nel deserto”

946
ciclostazione via baden powell vicenza cittadella degli studi

La nuova ciclostazione di Vicenza in via Baden Powell rischia di essere una cattedrale nel deserto”.

Sull’opera arriva la denuncia dei consiglieri di Da adesso in Poi Giovanni Selmo e Sandro Pupillo, che chiedono se i 100 posti ricavati per le bici in questa strada molto congestionata saranno poi a pagamento, e lamentano per la nuova opera uno scarso coinvolgimento degli istituti scolastici, il periodo infelice di posa della ciclostazione, che sta creando molti disagi, dimezzando di fatto la careggiata di via Baden Powell, ma soprattutto denunciando che l’opera appare slegata da una serie di questioni irrisolte riguardanti la Cittadella degli studi.

Giovanni Selmo, che è per giunta docente presso la Cittadella di Vicenza, si chiede se l’amministrazione comunale di Vicenza “sia a conoscenza della difficoltà di arrivo in bicicletta alla Cittadella degli studi anche per chi proviene dai quartieri limitrofi“.

Sull’area gravitano cinque istituti scolastici che ospitano ogni giorno circa 6 mila studenti e un migliaio tra dipendenti e insegnanti. “La situazione in orario scolastico è assolutamente insostenibile a livello viabilistico sia per gli utenti che per i residenti. Alla mattina le lunghe code arrivano fino a Viale Dal Verme e in Strada Saviabona” spiega il docente.

“Strada Mora, Viale Fiume, Via Ragazzi del ’99 e la stessa ciclabile di via Cricoli sono direttrici pericolose e per lunghi tratti non percorribili”, spiegano i consiglieri che pongono all’assessore Celebron una serie di questioni, fra le quali la possibilità di valutare una ZTL per residenti e lavoratori negli orari di punta delle scuole, il completamento delle piste ciclabili che portano alla Cittadella, ma anche la sistemazione del parcheggio di via Baden Powell oggi “completamente non funzionale con la sua forma circolare e l’assenza di segnaletica orizzontale”.

“Bene le ciclostazioni, ma se poi è impossibile arrivare in bicicletta, a cosa servono?. Insomma – concludono Selmo e Pupillo -, ancora una volta l’amministrazione cala opere in zone delicate senza alcune programmazione, condivisione e visione con la città. Noi chiediamo che si avvii un vero dibattito pubblico sull’area con residenti e scuole”.