Colombara a Rucco: “sindaco barzelletta, le deleghe affidate ai droni?”

187

Il sindaco – scrive il consigliere comunale Raffaele Colombara – prende atto di quanto stiamo affermando ormai da un anno: una giunta immobile e senza idee; al netto delle solite accuse sulle macerie lasciate da chi c’era prima (riesce persino a dire che in dieci anni sulla Cultura non si è fatto nulla), Rucco si accinge a cambiare alcuni assessori.

Un “cambio di passo” per la Maino al Sociale, un settore delicatissimo nel quale l’attuale amministrazione ha brillato per l’assenza e la mancanza di progetti; una “marcia da ingranare” (sic!) per Cicero, fuori controllo su pista di volo al Parco della Pace, filobus, chiusura a Nord della tangenziale, sul sogno nascosto di interramento della TAV.

Una bocciatura senza appello.
Vedremo se riuscirà ad essere coerente almeno per una volta e ancora una volta non farà un passo indietro di fronte, per esempio, alle prevedibili difese della Lega per Maino.

In realtà, questa è una bocciatura per non bocciare se stesso: d’altro canto, questa è un’amministrazione nata nel segno del continuo scaricare sugli altri le proprie responsabilità.
La grande debolezza di questa Amministrazione è nelle stesse parole di Rucco: un quinto del tempo è andato e siamo ancora a chiedere un “cambio di passo” ai propri assessori: un esplicita ammissione di impotenza, e, soprattutto, di mancanza di idee e prospettiva per la città.

Di solito si fa e poi si dice.
Qui, invece, continua l’operazione slogan e fumogeni rilanciando a progetti futuri: siamo tutti molto fiduciosi negli assessori-droni che porteranno la sicurezza in giro per la città, ma intanto non passa giorno che nuove spie di allarme si accendano nei quartieri di una Vicenza dimenticata.

Vergognoso il linguaggio ed il comportamento di un sindaco barzelletta, capace di dire tutto e tutto l’opposto. Attaccando i suoi assessori, di fatto, implicitamente conferma alla città la sua assoluta mancanza di leadership e di conseguenza l’evidente incapacità di assolvere il ruolo di sindaco.
Sarei curioso di ascoltare le parole, sincere, di chi ha sostenuto la sua candidatura davanti a questo ennesimo atto di codardia e di arroganza.

Le prossime dimissioni saranno i vicentini a chiederle, e le chiederanno a quello che purtroppo oggi siamo costretti a definire sindaco.