Conte 2, Zanettin è 1° parlamentare veneto a commentarlo: col Governo più a sinistra nella storia addio autonomia

98
Il Conte 2
Il Conte 2

On. Zanettin a lei, come abbiamo fatto con tutti i parlamentari veneti, chiediamo subito quale è la sua prima impressione sul nuovo Governo, il Conte 2?
Quello appena varato è il Governo più a sinistra della storia del Paese. Mai in passato l’estrema sinistra, in questo caso rappresentata da Liberi ed Uguali e dal Ministro Speranza, è entrata  organicamente nella compagine governativa.
Cosa dobbiamo attenderci per il Veneto e per lo nostre imprese?

Portale Consap: Pierantonio Zanettin presenta interpellanza
Pierantonio Zanettin alla Camera

Da una lettura, per ora sommaria, del programma di governo colgo molti, seppur generici, riferimenti al lavoratori ed assai pochi alle imprese. Non mi pare che si colga l’urgenza di un poderoso intervento  a sostegno del nostro tessuto produttivo, che sta scontando una pericolosa recessione nei mercati internazionali. Temo invece che voglia varare una imposta patrimoniale che colpirà conti correnti ed immobili.

Perché, poco fa, con una sua agenzia*, ha dichiarato che il progetto di autonomia è finito in un binario morto col Conte 2?
Francesco Boccia, appena nominato ministro per gli affari regionali, in passato si è più volte espresso contro l’autonomia di Veneto e Lombardia. Il Governo Conte bis si caratterizza quindi per una decisa svolta in senso centralistico. Non coltivo alcuna speranza.
E’ chiaro che il risultato del referendum del 22 ottobre 2017 finirà calpestato e tradito.
Cosa farà ora Forza Italia in Parlamento?
Avevamo chiesto al Presidente Mattarella elezioni anticipate per evitare l’ennesimo governo non voluto e non votato dagli italiani. Ora ci attrezziamo per una opposizione intransigente e decisa.

Intervista pubblicata alle 16.10, aggiornata alle 23.55

 

*Governo, Zanettin: de profundis per autonomia Veneto e Lombardia* 
Roma, 4 set. (askanews) – “Il Governo giallorosso, appena varato, presieduto da Giuseppe Conte denota una evidente svolta in senso centralistico. Con la nomina a ministro degli affari regionali di Francesco Boccia, noto per le sue posizioni contro l’autonomia del nord, si celebra il definitivo de profundis di ogni prospettiva di autonomia per Veneto e Lombardia. Il risultato del referendum del 22 ottobre 2017 viene così definitivamente tradito
e calpestato.