Coronavirus, due certezze: zero morti e facile contagio. Zaia riapre le scuole, Fontana si “maschera”

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Nel delirio da Coronavirus nel quale siamo immersi ormai da una settimana in Italia, tra “sparate” sulle vittime diffuse da alcuni giornali, pareri di esperti che ormai escono dalle orecchie e mani candide da lavaggi, spiccano due dati certi.

Il primo è che questo nuovo virus della specie dei Corona non ha causato alcun decesso diretto; il secondo è che la forma influenzale va contingentata perché facilmente contagiosa. Secondo alcune stime una persona col virus ne può contagiare cinque.

La caccia ai pazienti dai quali sarebbe partita la diffusione capillare del virus in Veneto e Lombardia è ancora aperta, come le polemiche sulle presunte falle per i controlli sanitari nei focolai in due Regioni dove l’eccellenza della sanità è stata sbandierata dai governi leghisti per decenni.

Focolai dove i provvedimenti drastici imposti dalle ordinanze sono stati necessari; ma il dubbio che comincia a salire è se le limitazioni nelle altre città fossero effettivamente da attuare, visto anche il crollo economico che ne è conseguito.

Luca Zaia ha già espresso la sua richiesta di revoca del provvedimento, chiedendo la riapertura delle scuole dal 2 marzo: “In Veneto abbiamo un incremento dei contagiati che è minimale

Nel frattempo, però, il suo collega in Lombardia, Attilio Fontana, si è messo in quarantena dopo che è stata diffusa la notizia di una sua stretta collaboratrice positiva al coronavirus. Fontana, che nei giorni scorsi ha incontrato anche il “capitano” della Lega Matteo Salvini, ha indossato in diretta video una mascherina sanitaria, facendo risalire l’ansia (mediatica) da virus.

In tanti avrebbero sperato che fosse solo uno scherzo di Carnevale.

(qui la situazione ora per ora sul Coronavirusqui tutte le nostre notizie sull’argomento, ndr)