Coronavirus in Veneto, aumentano i casi. Zaia: “45 focolai ma non siamo in emergenza. Obbligo mascherine fino a ottobre”

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Zaia
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Nel distretto vicentino dell’Ulss8 Berica il bollettino settimanale parla di un aumento di 5 ricoveri per Coronavirus, di cui 3 in terapia intensiva. L’aumento dei casi riguarda in generale tutta la Regione, come riporta il bollettino di oggi, illustrato dal governatore Zaia tornato in conferenza stampa: «i positivi totali sono 20.120 (rispetto al bollettino di ieri mattina 117 in più, 131 solo a Treviso), in isolamento 3.740 persone (136 in più rispetto a ieri), i ricoverati sono 117 (31 positivi Covid), continuiamo ad avere numeri bassi, in piena crisi avevamo oltre duemila pazienti. In terapia intensiva abbiamo 6 persone (3 Covid e tre non Covid). La terapia intensiva ci dà un dato importante sull’andamento del virus, insieme ai ricoverato, tutta la sfida dello stress test della Sanità si gioca su questi punti. I decessi sono 2.074 (+1 rispetto a ieri mattina). I dimessi 3.763 (+6). I focolai sono 45 – ha spiegato Zaia – ma non siamo in emergenza da un punto di vista clinico».

Zaia ha parlato anche dei migranti positivi alla caserma Serena di Treviso, che, notizia di oggi, hanno protestato pesantemente perché non vogliono stare in quarantena: «I veneti si sono fatti mesi in quarantena, chiusi in casa senza fiatare, non vedo perché questi signori debbano alzare la voce per un sacrificio di 15 giorni. Il piano di Sanità pubblica deve essere applicato, non esiste».

Il presidente ha poi promulgato una nuova ordinanza in linea con il prolungamento dell’emergenza sanitaria da parte del governo fino al 15 ottobre. Anche quella regionale sarà valida, a partire da domani, fino a quella data. Di fatto la novità è che le misure non vengono allentate, e nemmeno diventano, per fortuna, più restrittive. L’obbligo di mascherina ove non sia possibile il distanziamento nei luoghi chiusi rimane quindi fino a ottobre.

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