Due mostre ripercorrono a Forte Marghera la vita di Francesco Morosini a 400 anni dalla sua nascita. Durante l’inaugurazione, firmato l’atto costitutivo della Rete italiana dei Siti fortificati

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Comune di Venezia
Comune di Venezia

Nell’ambito delle celebrazioni per i 400 anni dalla nascita di Francesco Morosini, Doge e Capitano generale da Mar, protagonista della storia di Venezia del ‘600, oggi sono state inaugurate due mostre che ne ripercorrono vita e opere.

Stamattina, a Forte Marghera, alla presenza tra gli altri del sindaco Luigi Brugnaro, del Comandante Interregionale dell’Italia Nord-Orientale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d’Armata Bruno Buratti e della dottoressa Pia Petrangeli, dirigente del Ministero per i Beni e le Attività culturali, sono state inaugurate le esposizioni “Fortezze e città a Creta e nel Peloponneso al tempo di Francesco Morosini” e “Francesco Morosini 1619-1694. Una vita veneziana”, ospitate nelle polveriere francese e austriaca, fino al 10 aprile. I suggestivi percorsi espositivi, allestiti a cura del Comando Regionale Veneto della Guardia di Finanza e dell’Archivio di Stato di Venezia, immergono il visitatore nelle vicende che hanno visto Venezia impegnarsi aspramente, e con alterne vicende, nel controllo delle rotte commerciali verso il Levante nel corso del Seicento. Le mostre saranno aperte al pubblico, a Forte Marghera, dal 22 novembre 2019 al 10 aprile 2020, con apertura da giovedì a domenica dalle ore 11 alle 16. Durante la cerimonia è stato firmato anche l’atto costitutivo della Rete italiana dei Siti fortificati.

“Siamo ben consapevoli del momento che sta vivendo la città, ed essere qui, oltretutto dopo il giorno della Festa della Salute riveste una grande importanza – ha dichiarato il generale Buratti, che è anche presidente del Comitato organizzatore degli eventi morosiniani – Oggi presentiamo un ulteriore tappa del percorso intrapreso che si è caratterizzato per 4 convegni, 4 concerti, una giornata d’apertura e una di chiusura, oltre all’organizzazione di ben 6 mostre, di cui 3 ancora aperte: una al Museo Correr, le altre ci accingiamo a scoprirle oggi in un luogo particolarmente significativo. La conclusione delle celebrazioni sarà il 28 aprile prossimo a Palazzo Morosini, casa del condottiero. Durante la cerimonia sarà presentato un volume che concentra l’attenzione proprio sull’edificio. Si tratta di eventi che, tra pubblicazioni e opportunità d’analisi e di studio, hanno garantito un lascito culturale permanente attraverso cui approfondire anche la storia di Venezia nel suo complesso. Siamo contenti inoltre – ha concluso – che la costituzione della Rete italiana dei Siti fortificati avvenga a Forte Marghera, luogo dove è nata e ha già messo radici una realtà di studio strutturata su queste tematiche”.

Parole condivise anche dal sindaco Luigi Brugnaro: “La città è resiliente e lo sta dimostrando anche in questi giorni – ha sottolineato – abbiamo aperto le porte a stampa e istituzioni per mostrare a tutti ciò che è successo, ma non abbiamo fatto del vittimismo. Voglio ringraziare in primis i ragazzi delle nostre scuole che hanno aiutato a recuperare manoscritti e opere, il mio grazie va anche a Forze dell’ordine, volontari di protezione civile, personale della Fondazione Musei Civici, delle partecipate del Comune. Ognuno sta facendo il suo, dimostrando quello ‘spirito combattente’ che si evince anche dalla sua storia. Il significato dell’organizzare queste mostre – ha continuato – è di darci la possibilità di imparare dalla nostra Storia capendo quali possano essere stati gli errori o i punti deboli. La bellezza di Venezia si inserisce soprattutto nella sua capacità di costruire relazioni a livello internazionale, oggi come allora. La città sta reagendo, come lo fece ai tempi di Morosini, quando le decisioni venivano prese senza la disgregazione di competenze che c’è oggi. Era una realtà unita, coesa, dove ognuno aveva il suo ruolo e lo portava avanti – ha concluso il primo ocittadino – Il futuro di Venezia è legato a doppio filo al rapporto che ha con l’acqua, per questo torno a chiedere la costituzione di un Centro studi sulla gestione delle risorse idriche e il loro disinquinamento. Forte Marghera è un simbolo di tutto questo, e non posso che congratularmi con la Fondazione per aver raggiunto i 354mila visitatori da inizio anno”.

“Come Ministero abbiamo avuto subito piena coscienza dell’importanza delle iniziative che si intendevano organizzare per i 400 anni dalla nascita di Francesco Morosini – ha aggiunto Pia Petrangeli in rappresenza del MiBAC, specie del suo direttore generale Salvatore Nastasi – Dalla lettera di presentazione del Comitato era chiara la volontà di coinvolgere tutta la Città per concentrare l’attenzione proprio su Venezia e la sua storia. Abbiamo di conseguenza concesso con piacere il patrocinio alle varie iniziative che si sono susseguite. Oggi – ha concluso – è un’ulteriore opportunità di confronto in una Città che si sta dimostrando ‘combattente’, oggi come ai tempi di Morosini”.

Come detto, la cerimonia odierna ha costituito l’occasione non solo per guardare al passato, ma anche al futuro: prima dell’inaugurazione è stata infatti ufficializzata, con la firma dell’atto costitutivo, la nascita della Rete italiana dei Siti fortificati, organismo nato dall’iniziativa degli Enti che gestiscono opere fortificate realizzate in Italia tra il 1800 e il 1900, tra cui la Fondazione Forte Marghera e il Museo storico della Guardia di Finanza, oltre che le realtà gestrici di Forte Aurelia, a Roma, di quelli del Trentino, di Forte di Bard, in provincia d’Aosta, di Rocca d’Anfo, nel Bresciano, di Forte Tesoro, in provincia di Verona: l’obiettivo della Rete sarà la promozione della conoscenza di questo specifico settore del patrimonio storico, architettonico e paesaggistico del Paese anche attraverso iniziative comuni di carattere culturale, gestionale ed economico. La Rete si propone, quindi, come interlocutore nazionale con analoghe e consolidate reti europee di fortificazioni per promuovere iniziative comuni e per la partecipazione a Bandi comunitari.