Eccedenze alimentari, nel Vicentino i tre supermercati del gruppo Unicomm che nel 2020 hanno donato di più

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Supermercato
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Prosegue il programma di raccolta delle eccedenze alimentari del Gruppo Unicomm iniziato nel 2013. Ad oggi, l’iniziativa conta ben 77 punti vendita tra Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia Romagna delle insegne Emisfero, Famila, Super A&O, Cash and Carry e Mega.
Per ogni punto vendita l’azienda ha stipulato un’apposita convenzione con Onlus del territorio impegnate nell’aiuto della comunità, al fine di permettere la raccolta e la distribuzione delle eccedenze alimentari. Tramite l’impegno delle onlus e dei volontari, i beni sono poi consegnati nelle mani delle famiglie e degli individui bisognosi, attraverso le modalità che ciascuna associazione decide di adottare (mense, appositi sportelli di consegna o i servizi sociali dei Comuni).

L’iniziativa di Unicomm ha avuto inizio nel 2013, tre anni prima dell’entrata in vigore della Legge Gadda (166/2016), che norma la cessione di beni alimentari e farmaceutici in esubero ad organizzazioni non lucrative. Il primo accordo stretto dall’azienda, infatti, è stato quello con l’Associazione San Vincenzo De Paoli di Vittorio Veneto (TV) nel Dicembre 2013, che prevedeva il recupero e la distribuzione delle eccedenze dal supermercato Emisfero di Vittorio Veneto (TV). L’impegno dell’azienda contro lo spreco dei prodotti alimentari è poi continuato fino ad oggi, coinvolgendo nel 2020 altri 11 punti vendita. I risultati raggiunti sono straordinari: nel corso del 2020 sono stati donati ben 285.855 kg di prodotti in esubero, corrispondenti a più di 700 mila euro. È un numero in costante crescita se confrontato con i due anni precedenti: nel 2019 sono stati donati 249.333 kg di merce e nel 2018 171.851 kg.

Vicenza risulta essere la provincia in cui i punti vendita hanno raccolto il volume maggiore di eccedenze alimentari nel 2020: attraverso i 28 supermercati Unicomm coinvolti nel progetto, sono stati donati ad associazioni del territorio vicentino 170.717 kg di merce che corrispondono ad un valore d’acquisto di oltre 400 mila euro. I tre punti vendita che nel corso dell’anno hanno elargito il quantitativo più ragguardevole di prodotti si trovano, infatti, nella provincia di Vicenza. Al primo posto segnaliamo l’Emisfero di Zanè (VI) che ha donato 18.379 kg di prodotti destinati alla Cooperativa Verlata, la quale ha poi provveduto a consegnarli a numerose associazioni della provincia. A seguire troviamo l’Emisfero di Bassano del Grappa (VI) con 14.292 kg e il supermercato Cash and Carry di Rosà (VI) che ha raccolto 13.601 kg di merce.
Le eccedenze raccolte nei 28 supermercati vicentini comprendono principalmente prodotti ortofrutticoli, per un totale complessivo di oltre 58 tonnellate. Seguono per quantità i beni appartenenti alla categoria merceologica “drogheria alimentare” (soprattutto pasta, pane e prodotti da forno) e i freschi (latte, yogurt, formaggio e salumi).
Tali risultati provinciali sono stati raggiunti grazie alla collaborazione con la Cooperativa Sociale Verlata Lavoro di Villaverla (VI), iniziata nel 2013 e tuttora fondamentale per il Gruppo Unicomm. Negli anni a seguire proprio grazie alla Cooperativa, infatti, è stato possibile coinvolgere nel progetto di raccolta delle eccedenze molte onlus del territorio vicentino.
L’accordo Unicomm – Verlata nasce in occasione della partecipazione dell’azienda al progetto R.E.B.U.S. promosso da ACLI Verona e gestito operativamente dalla cooperativa stessa. Si tratta di un programma anti-spreco che prevede la raccolta dei prodotti invenduti degli esercizi commerciali e la loro successiva distribuzione agli individui in stato di necessità. Tale processo è reso possibile dalla presenza dell’Emporio Solidale Diffuso, un progetto che mette in rete tutte le realtà del territorio vicentino che sono già impegnate in attività di sostegno alimentare.
“Da sempre siamo impegnati nella lotta contro lo spreco alimentare – spiega Marcello Cestaro, Presidente del Gruppo Unicomm – Tanto più in un momento di grande difficoltà economica come quello che stiamo vivendo, l’impegno nel recupero delle eccedenze deve essere massimo. Dobbiamo dire grazie alle tantissime realtà del terzo settore che ci aiutano a far arrivare i prodotti a chi ne ha bisogno. Da parte nostra siamo contenti di poter dare questo contributo”.
“Gli interventi del legislatore ci hanno aiutato in questi anni ad andare nella direzione giusta – prosegue Giancarlo Paola, direttore commerciale del Gruppo – Ma siamo fieri di poter dire che avevamo tracciato questa strada prima della Legge Gadda, che ha poi dato un impulso nuovo alla raccolta delle eccedenze alimentari. La dimensione della responsabilità sociale è sempre più importante per le aziende e ormai fa la differenza anche nelle scelte compiute dai consumatori: per noi si tratta di un approccio etico al modo di fare impresa, perché riteniamo che alcuni valori non siano negoziabili”.