La paura per il rogo nella fabbrica di vernici: un futuro con produzione e lavoro ecosostenibili

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E ancora una volta è successa una nuova disgrazia! Disgrazia non casuale ma conseguente alle solite scelte non solo individuali ma anche di una comunità. Comunità che nella sua consolidata abitudine continua a rispettare i suoi principi di sviluppo basati a sfruttare ogni opportunità che anche l’ambiente apparentemente consente nella sua silenziosa disponibilità.

Osare sempre perchè il limite non esiste … sembra essere la massima imperante. Questa sembra essere la sfida radicata nell’uomo nonostante le ripetute catastrofi che ha generato non solo nella storia recente … e tutto ciò in nome della ricerca del meglio, di quel benessere che distingue la qualità di una civiltà convinta che solo la materia può soddisfare.

Per quanto ancora il sacrificio conseguente lo sfruttamento dell’ambiente e dell’uomo stesso sarà ancora una necessità per un’indefinita crescita dell’attuale sistema economico ?

Nessuna alternativa concreta appare oggi possibile. E’ il nostro Sistema a stabilirlo.

E così anche il rogo della fabbrica di vernici di Brendola sarà censito come uno dei tanti spiacevoli eventi collaterali.

Impossibile quindi immaginare una riconversione dell’attuale sistema produttivo nel quale produzione e lavoro siano totalmente ecosostenibili in territori ad alta densità abitativa come il nostro? Impossibile immaginare la chiusura di tutte le attività censite ad alto rischio? Impossibile una nuova economia sociale per la difesa e protezione dell’ambiente, per lo sviluppo di attività culturali, artigianali e enogastronimiche, per la cura del benessere da diffondere nei nostri territori riconosciuti da tutto il mondo come il “Bel Paese” ?

Questa è la nostra vera ricchezza che dobbiamo proteggere ed incentivare. Questi sono i gioielli di famiglia che dobbiamo lasciare alle future generazioni. Generazioni che stanno scomparendo anche per un’assurda migrazione in conseguenza ad una rassegnazione per la quale “ormai è troppo tardi”…

PM 10 alle stelle, falde acquifere inquinate, rifiuti tossico nocivi interrati ovunque, clima sempre più anomalo, aumento esponenziale di malattie legate all’alimentazione e respirazione, fanno parte di un quotidiano bollettino di guerra che sembra appartenere ad altri.

Azioni rivoluzionarie, decise ed immediate servono quindi subito. Senza se e senza ma.

Chi ci amministra deve provarci perchè è assolutamente necessario se non vogliamo essere complici di una prossima nuova disgrazia che magari potremo vivere non da storditi spettatori ma da protagoniste vittime.

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Lucio Zaltron
Innamorato di Vicenza, la "mia città", dipendente per 33 anni alla fiera di Vicenza e componente per 20 anni circa della commissione nazionale tecnica di AEFI (associazione nazionale fiere italiane). Ha maturato esperienze sindacali per oltre 30 anni dalla veste di RSA fino al ruolo di Presidente del direttivo provinciale della categoria del commercio CGIL (Filcams) e ha contribuito alla fondazione del Partito Democratico assumendo vari ruoli fino ad essere il segretario del circolo 3 di Vicenza per due mandati. Attualmente si occupa di consulenza aziendale per l'organizzazione e sviluppo delle imprese. Da sempre attivo nel volontariato è socio nell'associazione culturale L'IdeAzione, presidente del consiglio d'istituto del liceo Lioy , delegato provinciale della Fondazione Caponnetto e componente della commissione turistica dell'ACI Vicenza. Nell'ambito sportivo si dedica alle relazioni esterne della società sportiva Rugby Vicenza e, tanto per non farsi mancare nulla nel volontariato, è un convinto donatore di sangue.