L’assessore De Martin al simposio dell’Unesco “Il futuro dell’Europa Sud-orientale e del Mediterraneo nel contesto del cambiamento climatico”

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Comune di Venezia
Comune di Venezia

    L’assessore comunale all’Ambiente, Massimiliano De Martin, ha presenziato questa mattina, a palazzo Zorzi a Venezia, alla sessione conclusiva del simposio regionale intitolato “Il futuro dell’Europa Sud-orientale e del Mediterraneo nel contesto del cambiamento climatico: la prospettiva Unesco”.

    L’evento, promosso dall’Ufficio Regionale Unesco per la Scienza e la Cultura in Europa, che ha sede a Venezia, ha riunito scienziati, docenti universitari,  ricercatori, ambientalisti, amministratori locali e professionisti impegnati nelle tematiche inerenti i cambiamenti climatici, per scambiare idee e analizzare come questo stia influenzando il Sud-Est Europa e il Mediterraneo, in particolare riguardo alle sue risorse idriche e ai siti riconosciuti dall’Unesco.

    “E’ un tema – ha sottolineato nel suo intervento De Martin – che è di grande interesse per Venezia, visto che storicamente la Serenissima ha realizzato la sua espansione proprio verso il sud-est del Mediterraneo.

    La crescita demografica mondiale che corre sempre di più, unita ai cambiamenti climatici, ha portato però nuovi scenari: occorre intervenire presto, altrimenti il paziente ‘muore’. Serve un regia internazionale, con personalità credibili e aperte, che studi soluzioni in ambito urbanistico, trasportistico e ambientale. Soluzioni che possono partire anche delle ‘buone pratiche’ di ognuno, dalle esperienze locali facilmente esportabili.

    Qui a Venezia cerchiamo di mantenere, come è sempre stato, le relazioni con il resto del mondo, con libero accesso alla città, ponendo però delle regole, come ad esempio quello dell’utilizzo, da parte delle grandi navi che arrivano qui, di carburante ecologico. E i risultati si vedono: già nel 2016 abbiamo raggiunto i livelli di riduzione del CO2 previsti, entro il 2020, dal protocollo di Kyoto.”  

    Nel corso del simposio sono state affrontate altre problematiche, quali il contributo che possono dare i giovani, con una adeguata informazione e formazione, alla sfida dei cambiamenti climatici, e di come l’Unesco possa contribuire, attraverso i suoi programmi e i siti designati come “Patrimonio mondiale”, alla resilienza climatica della regione del Sud-Est dell’Europa e nel Mediterraneo.