La Letizia di non essere lombardo

Possamai in ansia: con Conte candidato a Vicenza per il cdx, il PD potrebbe preferirgli... Rucco!

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Letizia Moratti e Carlo Calenda (foto Ansa)
Letizia Moratti e Carlo Calenda (foto Ansa)

Io Calenda e Renzi li capisco. Sono due turbo liberisti che da sempre fanno e dicono cose “di destra”, stando sotto l’ombrello del “centro-sinistra”.

Candidando Letizia Moratti alla presidenza della regione Lombardia con Azione Viva (o come diavolo si chiamano), non hanno fatto altro che confermare la loro già chiara linea politica.
Quello che continua, inaspettatamente, a stupirmi è il PD. Ora, io capisco tutto: è un momento difficile, gli elettori fuggono, si fa fatica a trovare nomi di peso da proporre nelle competizioni elettorali, il fallimentare segretario è dimissionario, ma vuole rimanere fino all’anno prossimo. Siamo al tragicomico, nulla da aggiungere, ma… Se qualcuno ti domanda di sostenere Letizia Moratti come presidente della Regione Lombardia alle prossime elezioni, non ci dovrebbe essere che una possibile risposta: una colossale risata omerica.
Certamente a causa della sua azione politica e amministrativa: una riforma della scuola contestatissima ed una sindacatura a Milano tutt’altro che memorabile (se non per le centinaia di migliaia di euro di risarcimento a cui è stata condannata, dalla magistratura contabile, per l’affaire  consulenze d’oro).
Certamente per le figure di palta collezionate nel corso degli anni, come l’ormai leggendaria diffamazione a carico dell’avversario Giuliano Pisapia, che poi la sconfisse alle comunali di Milano, o la “Casa di Batman” realizzata proprio a Milano -abusivamente- dal figlio, un multimilionario che, invece di combattere il crimine, lo commetteva. O ancora, la recentissima proposta, durante la pandemia Covid19, di destinare le dosi di vaccino in base al PIL regionale (perché “per censo” suonava un filo classista).
Certamente per il fatto che, fino all’altro giorno, è stata vicepresidente di Fontana, condividendone la stessa linea politica che adesso dovrebbe contrastare.
Ma soprattutto perché completamente aliena ai principi, valori, programmi politici che dovrebbe avere un partito progressista. Per fare un parallelo, sarebbe come se la Meloni pensasse di candidare Maurizio Landini!
Personalmente provo un interesse a livello quasi psichiatrico per la curiosa tesi che per sconfiggere un candidato di destra la sinistra debba contrapporgli un altro candidato di destra.
Ma devo ammettere che non pensavo che il PD arrivasse a questo livello di tafazzismo. Ci ha pensato Zanda Osiris a farmi ricredere, immolandosi a sostegno dell’ex (?) berlusconiana di ferro, che -parole sue- “può dare una lezione alla Lega“. Perché in effetti governare la Lombardia appare decisamente meno importante rispetto allo sbertucciare Capitan Felpa.
Stia attento qui a Vicenza Giacomo Possamai: con l’aria che tira e con la possibile candidatura a sindaco di Giorgio Conte per il centrodestra, non vorremmo che il PD, al posto suo, arrivasse a candidare… Francesco Rucco!