Luca Rigoldi, il Re dei supergallo: velocità e costanza per battere l’idolo locale Parodi

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Prima di sabato 17 novembre, l’ultimo titolo europeo detenuto dal movimento pugilistico italiano risaliva al 2016, quando Leonard Bundu lo aveva conquistato nella categoria welter, per poi lasciarlo intraprendendo uno sfortunato percorso verso il mondiale. Luca Rigoldi, venticinquenne boxeur che si allena nella palestra della Boxe Piovese sotto la guida del maestro Gino Freo, è riuscito nell’impresa sul difficile ring di Provenza, imponendosi ai punti contro il francese Jeremy Parodi. Una vittoria cercata, quasi rincorsa, superando anche il lungo periodo di stop forzato a causa di piccolo problema fisico riscontrato a gennaio.

La prestazione di Rigoldi ha sorpreso tutti, ma non il suo maestro Gino Freo, certo della perfetta condizione del suo pupillo: “Luca è pronto per disputare 12 round a mille. Andiamo in Francia per riportare a casa l’europeo dei supergallo che manca all’Italia dal 1996, quando il pavese Belcastro inaugurò la categoria in Europa”. Promessa mantenuta.

Per tutta la durata dell’incontro ha tenuto l’iniziativa pressando il rivale Parodi, al quarto tentativo per la cintura dopo le sconfitte rimediate dagli inglesi Frampton e McDonell in Inghilterra e da Medina in Spagna, tra il 2013 e il 2016. Questo il punteggio in favore del pugile italiano: giudice Bela Florian 119 a 110, Victori Loughlin 117 a 111, e Zovonko Rukavina 116 a 113.

La chiave della vittoria, oltre alla rapidità e alla continuità di esecuzione, sono stati continui montanti ai fianchi che ripresa dopo ripresa hanno logorato lentamente l’azione dell’esperto rivale. Luca ce lo aveva confermato nei giorni precedenti l’incontro: “So di essere un diesel, ma cercherò di sorprenderlo partendo subito con un ritmo alto”. E così è stato.

Dopo aver dominato le prime 5 riprese con colpi a ripetizione, “telecomandati” dal maestro Freo, Rigoldi ha rallentato la cadenza e questo ha permesso all’avversario di portare qualche gancio destro di buona qualità. Verso la fine del combattimento, il giovane thienese ha ripreso definitivamente le redini del confronto, fino alla vittoria.

Soddisfatto e adrenalinico al termine del match: “Sono ancora in un vortice di emozioni, devo capire bene cosa mi aspetta del 2019”. Sguardo già rivolto ai prossimi traguardi, quindi, ma per adesso si gode i dolci acciacchi a schiena e spalle.