Maggioritario o proporzionale? Piero Ruzzante (Veneto 2020- LeU): proposta referendaria regionale è una manovra di palazzo

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Maggioritario o proporzionale?
Maggioritario o proporzionale?

Dopo l’iniziativa delle regioni a trazione Lega, tra cui in prima fila quella del Veneto, sulla questione maggioritario o proporzionale con le possibili varianti, dopo le prime due prese di posizione dell’on. Silvia Covolo (Lega) del consigliere regionale Antonio Guadagnini (Siamo Veneto) e dopo l’intervista all’on. Pierantonio Zanettin di Forza Italia, tra i politici vicentini e veneti da noi interpellati in massa prende ora la parola Piero Ruzzante consigliere regionale Veneto 2020- LeU.

“Con Zaia assente, la sua maggioranza ha approvato la proposta di Salvini per il maggioritario puro. Da segnalare anche l’approvazione dell’ordine del giorno di Fratelli d’Italia, collegato alla proposta referendaria, che prevede però un sistema misto, con un correttivo maggioritario su una base proporzionale. Sarebbe come se un Consiglio votasse per l’indipendenza del Veneto e per l’autonomia nella stessa giornata, cosa che in effetti è accaduta nel 2014.

Assieme a Patrizia Bartelle e Cristina Guarda del coordinamento Veneto 2020 abbiamo deciso di non partecipare al voto, l’unica scelta coerente di fronte ad una proposta che nulla c’entra con la Regione del Veneto. É la prima volta nella storia della nostra regione che il Consiglio si fa promotore di un referendum estraneo e che non riguarda il Veneto. Nei casi precedenti, lo stop alle trivelle e l’abolizione dei ministeri dell’agricoltura e del turismo, l’interesse regionale era evidente. Inoltre in entrambi i casi c’era un accordo istituzionale all’interno del Consiglio. Accordo che oggi non ci può essere, su una proposta portata avanti in solitaria da capitan Papeete.

Per quanto riguarda i contenuti, da parte nostra non c’è alcuna preclusione rispetto al tema della legge elettorale. Se ne può e se ne deve discutere nella sede opportuna, il Parlamento. Tuttavia va detto che nella proposta del maggioritario puro non c’è alcuna garanzia del principio di rappresentanza, con forti dubbi dal punto di vista costituzionale. Con queste regole, un partito politico puó, sulla carta, ottenere il 100% dei seggi senza nemmeno aver raccolto la maggioranza dei voti. Si tratta di un caso limite, ma serve per dare l’idea di quanto questo sistema riesca a distorcere la volontà del popolo sovrano.

Infine va detto forte e chiaro che, al contrario di quello che ci raccontano, siamo di fronte a una manovra di palazzo. Invece di raccogliere le firme tra il popolo, la Lega di capitan Papeete ha piegato ai propri interessi di partito le istituzioni regionali. Uno squallore a cui non abbiamo partecipato, uscendo all’aula al momento del voto.“