Manovra, oggi il voto: verso la fiducia. Tregua su verifica governo

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Aula già vuota di parlamentari e membri del governo
Aula già vuota di parlamentari e membri del governo

La verifica politica nel Governo prosegue, e oggi a Palazzo Chigi Giuseppe Conte vedrà le delegazioni di Italia viva e Leu (ieri è toccato al Pd e al Movimento 5 stelle). Le acque sembrano essersi leggermente calmate dopo il momento critico che è seguito alle parole del deputato e coordinatore di Iv, Ettore Rosato. “Non c’è più la fiducia tra la maggioranza e il premier. Conte l’ha sciupata”, aveva detto il vicepresidente della Camera. Una bordata che faceva presagire la rottura totale, ma poi c’è stato un ammorbidimento da parte dello stesso esponente renziano: “Qualcosa è cambiato. Il presidente Conte ha convocato una serie di riunioni. Mi sembra un fatto positivo. Poi vediamo come vanno”. Il nodo principale sembra essere sempre lo stesso, ovvero la governance del Recovery Plan – Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

“L’interlocuzione deve procedere in modo costante e serrato perché è interesse di tutti e in particolare della intera comunità nazionale che il Recovery Plan proceda speditamente perché non possiamo permetterci ritardi”, ha spiegato Conte durante gli incontri con M5s e Pd. “Dobbiamo approfittare di queste vacanze per lavorare, per cercare di fare tutte le interlocuzioni e arrivare in Cdm – con il Piano – prima della fine dell’anno, tra il 26 e il 31 dicembre. Andare oltre – ha aggiunto il premier – sarebbe un pessimo segnale a noi stessi, al Paese e ai cittadini che stanno soffrendo”. A conferma che il punto più dirimente è proprio in Pnrr c’è il fatto che negli incontri con le delegazioni Conte è affiancato dai ministri Roberto Gualtieri (Economia) ed Enzo Amendola (Affari europei). La necessità di far presto è condivisa dal Movimento 5 stelle, e ieri il guardasigilli Alfonso Bonafede – dopo l’incontro con il premier – ha annunciato di aver chiesto “che venga istituito un gruppo di lavoro che lavori sul Piano in vista dell’approdo in Cdm”.

“Lasciamo da parte ogni sterile polemica. I cittadini – ha poi aggiunto – non meritano di assistere ad uno spettacolino della politica in cui si parla di crisi di Governo o di rimpasto, i cittadini vogliono vederci lavorare”. Tuttavia, la schiarita su task force e distribuzione delle risorse ancora latita. C’è massima attenzione sul confronto con Iv, e vedremo se entro stasera la mediazione promossa da Conte riuscirà a stemperare le tensioni oppure no. Ma la questione Pnrr potrebbe essere solo il “primo tempo” della partita, con il secondo che riguarderebbe la delega ai Servizi – a cui il presidente del Consiglio dovrebbe rinunciare – e il “rimpasto”, ufficialmente non chiesto da nessuno. Qui le ipotesi che circolano sono varie: dal ritorno dei vicepremier (due, come nel primo Governo Conte) fino all’ingresso nell’Esecutivo di Matteo Renzi in persona, con l’incarico di ministro degli Esteri o dell’Interno.

Nel frattempo oggi nell’aula della Camera – a partire dalle 9 – arriva la manovra. L’approdo era inizialmente programmato per ieri, ma i lavori nella commissione Bilancio per votare tutti gli emendamenti (nonostante la maratona che è andata avanti anche domenica) si sono protratti più del previsto. L’Esecutivo dovrebbe porre la questione di fiducia, ma il testo – al termine della discussione generale – potrebbe tornare in realtà di nuovo oggi in V per apportare alcuni correttivi.

A quanto si apprende, maggioranza e Governo puntano a riportare il testo in commissione solo per poche ore, in quanto la maggior parte dei correttivi da apportare sarebbero solo di natura “tecnica”. Successivamente, una volta tornati in aula, il Governo porrà la fiducia sul testo. Al riguardo, fermo restando il necessario accordo in capigruppo, la maggioranza vorrebbe chiedere la deroga delle 24 ore per poter votare la fiducia già in sera, così da poter iniziare anche l’esame degli ordini del giorno.

Finora durante il passaggio a Montecitorio sono passate ben 320 modifiche, per un ammontare complessivo di risorse che si avvicina ai cinque miliardi, e c’è da vedere quante resisteranno al vaglio delle ammissibilità in Assemblea. Tra le ultime novità c’è lo stanziamento di altri 420 milioni in ecoincentivi per l’acquisito di auto nuove, 100 milioni in più per il “bonus Tv” e la proroga – fino al 30 giugno 2022 – del Superbonus 110% per l’efficienza energetica. E ancora: arriva un fondo da un miliardo per l’“anno bianco” di esonero dei minimali contributivi per tutte le partite Iva e i professionisti più colpiti dalla pandemia, e sempre per gli autonomi c’è anche una nuova cassa integrazione per chi è iscritto alla gestione separata dell’Inps.

Si chiama “Iscro” (Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa), ed è una misura sperimentale per il 2021-2023 che prevede un sostegno per 6 mensilità, che va da un minimo di 250 a un massimo di 800 euro al mese. Da segnalare infine anche alcuni aumenti: il costo della revisione dei veicoli cresce di 9,95 euro, e c’è un balzello anche per le accise sul tabacco – ma solo per quello riscaldato e le sigarette elettroniche – con l’aumento di 5 punti percentuali dell’accisa dal 2021 al 2023. Dopo l’approvazione a Montecitorio il testo andrà in Senato per un rapido (e senza modifiche) via libera definitivo entro il 31 dicembre. (Public Policy)

Fonte Public Policy