Il 14 maggio New Conversations – Vicenza Jazz prosegue al Teatro Olimpico col clarinettista e sassofonista Paquito D’Rivera

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Al New Conversations – Vicenza Jazz Paquito D'Rivera (di Geandy Pavon)
Al New Conversations – Vicenza Jazz Paquito D'Rivera (di Geandy Pavon)

Martedì 14 maggio il festival New Conversations – Vicenza Jazz prosegue al Teatro Olimpico con uno dei suoi protagonisti più attesi: il clarinettista e sassofonista cubano Paquito D’Rivera, campione del latin jazz, del quale è uno dei più stimati esponenti. Di raro ascolto dal vivo in Italia, D’Rivera si esibirà alle ore 21 in quintetto con Sebastian Laverde (vibrafono), Pepe Rivero (pianoforte), Gaston Joya (contrabbasso) e Mauricio Zottarelli (batteria).

Iniziano poi gli appuntamenti pomeridiani di “Proxima – The young side”, che proseguiranno a cadenza quotidiana sino a fine festival dando spazio alle più interessanti nuove leve della musica improvvisata. Si inizia con il duo formato dai pianisti Luca Sguera e Margherita Fava (ore 19, Basilica Palladiana).

Al via anche la sezione “After Hours”, i concerti ‘notturni’ per il dopo teatro. Alle ore 22:30 presso la Basilica Palladiana si ascolterà l’omaggio alla musica di Björk proposto dal trio The Last Coat of Pink, ovvero Alberto Dipace (pianoforte), Danilo Gallo (contrabbasso) e Kathya West (voce).

Il festival New Conversations – Vicenza Jazz 2024, con la direzione artistica di Riccardo Brazzale, è promosso dal Comune di Vicenza in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, in coproduzione con Trivellato Mercedes Benz, con AGSM AIM come sponsor principale, con il sostegno di Sonus Faber e con Acqua Recoaro e Brutal Agency come sponsor tecnici.

Paquito D’Rivera è un monumento vivente del latin jazz. Nato a L’Avana nel 1948, viene introdotto precocemente alla musica dal padre, che è un sassofonista in ambito classico ma con una chiara passione anche per gli ascolti jazz. Durante gli studi al Conservatorio di Musica dell’Avana conosce Chucho Valdés col quale nel 1967 dà vita all’Orquesta Cubana de Música Moderna. Ma è nel 1973 che i due gettano le basi per la loro leggenda: fondano il gruppo Irakere, mescolando jazz, rock, musica classica e cubana. Una commistione con le musiche occidentali certo non troppo gradita al regime cubano: sono proprio le continue intromissioni del governo comunista che spingono D’Rivera a chiedere asilo politico agli Stati Uniti nel 1980.

Anche nella sua nuova patria emerge presto come un faro del latin jazz. Collabora con McCoy Tyner, George Coleman, Chick Corea, Tito Puente, Astor Piazzolla, mentre nelle sue formazioni accoglie giovani musicisti, proiettandoli verso la fama internazionale (Michel Camilo, Danilo Pérez, Hilton Ruiz, Claudio Roditi). Nel 1989 entra in una delle più mirabolanti orchestre afro-latine che mai abbiano calcato le scene, la United Nation Orchestra creata da Dizzy Gillespie, della quale dopo la scomparsa di Gillespie diventa lui stesso direttore.

È l’unico artista che possa vantare di aver vinto il Grammy Award sia per la musica jazz che per quella latin e anche la classica. E di premi D’Rivera ne ha vinti non pochi: gli ultimi due ai Latin Grammy del 2023 per il miglior album di jazz latino/jazz (I Missed You Too!, con Chucho Valdés) e per la migliore composizione classica contemporanea (il Concerto Venezolano, inciso dal trombettista Pacho Flores per la Deutsche Grammophon).

Luca Sguera è pianista, compositore, improvvisatore. Dopo diversi anni vissuti tra Siena, Berlino, Copenaghen e Amsterdam si è trasferito a Verona. Ama investigare il suono come stratificazione di segni e di significati, attraverso una pratica che fa del ritmo e del timbro i suoi punti chiave. Ha pubblicato i suoi lavori da leader e sideman per diverse etichette tra cui Auand, Ilk, Tanca, Tǔk. La sua più recente incisione è il solo piano, exploded (2023, Shhpuma/Clean Feed).

Nell’ambito delle esplorazioni tastieristiche che caratterizzano Vicenza Jazz 2024, Sguera duetterà con la pianista Margherita Fava, già protagonista anche del Piano Summit al Teatro Olimpico. Nata nel 1995 a Follina da genitori musicisti classici, inizia lo studio del pianoforte all’età di dieci anni. Diciassettenne, partecipa a un corso estivo di jazz sponsorizzato dalla New School di New York a Venezia, e la sua storia personale prende un’inaspettata direzione: la passione per il jazz appena sbocciata si somma a una borsa di studio nel Michigan. Qui studia con Xavier Davis e trova un mentore nel bassista Rodney Whitaker. Consegue poi un master presso l’Università del Tennessee e studia pianoforte con Eric Reed e composizione con Greg Tardy. La determinazione l’accompagna sino all’esordio discografico, l’EP Okra/Search of the Unknown (2022), e al primo album, Tatatu (2023, 4 stelle su DownBeat).

Direzione artistica: Riccardo Brazzale

Concerti di martedì 14 maggio

ore 19, Basilica Palladiana

Proxima – The young side

Luca Sguera & Margherita Fava

Luca Sguera (pianoforte), Margherita Fava (pianoforte)

ore 21, Teatro Olimpico

Paquito D’Rivera Quintet

Paquito D’Rivera (clarinetto, sax contralto), Sebastian Laverde (vibrafono),

Pepe Rivero (pianoforte), Gaston Joya (contrabbasso), Mauricio Zottarelli (batteria)

ore 22:30, Basilica Palladiana

After Hours – Concerti al termine degli eventi principali

The Last Coat of Pink

Water’s Break” (music by Björk)

Alberto Dipace (pianoforte), Danilo Gallo (contrabbasso, balalaika bassa),

Kathya West (voce, flauto bawu, ‘mbira, percussioni)