Mose, Pd con M5s e Veneto 2020 sulla stessa linea: “Zaia scaricabarile”

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“Oggi in Seconda Commissione abbiamo rinnovato la richiesta di audizione di tutti i soggetti interessati al Mose e alla tutela di Venezia e della sua laguna: Commissario, Provveditore alle opere pubbliche, Comune, Autorità portuali e Regione”.

Ne dà notizia il Capogruppo del Partito Democratico a palazzo Ferro Fini, Stefano Fracasso, al termine dei lavori della Commissione.

“È necessario avere un quadro completo dopo quanto successo e conoscere le misure messe in campo dal Governo – spiega l’esponente Dem – È incomprensibile la continua  giravolta del presidente Zaia, dalla visita al cantiere dei primi anni duemila, al ‘non so nulla’ di pochi giorni fa, a ‘se non funziona è una tragedia’. Troviamo incredibile che il presidente della Regione che ha capoluogo Venezia continui a sfuggire alle responsabilità politiche volte ad assicurare la massima attenzione e interessamento per la sorte della città. Il fatto che il Mose non sia un’opera di competenza regionale non giustifica certo lo scaricabarile”.

“Neppure la Valdastico Nord e il Tav lo sono – conclude Stefano Fracasso –  ma su queste infrastrutture non abbiamo mai sentito quello che il Governatore ha detto sul Mose”.


“Nel giugno 2010 l’allora già presidente Zaia presentava alla stampa nazionale e internazionale ‘il più grande cantiere di ingegneria idraulica al mondo’, il Mose di Venezia. Talmente bello da esportarlo all’Expo di Shangai e definirlo il benchmark del Veneto. Ma è lo stesso Zaia che adesso dice di non sapere nulla del Mose?”. Così i Consiglieri regionali del coordinamento Veneto 2020 Patrizia Bartelle (Italia in Comune), Piero Ruzzante (Liberi e Uguali) e Cristina Guarda (Civica per il Veneto) che intervengono tramite una nota “all’indomani dell’audizione del presidente Zaia davanti alla Commissione Lavori pubblici del Senato. Il Mose non era un capolavoro? La testimonianza di ciò che siamo in grado di fare e di esportare in ogni angolo del pianeta? Così diceva Zaia. Oggi però, dopo il maxi-scandalo giudiziario che ha travolto molti dei suoi storici alleati di governo, di fronte ai problemi fa spallucce e dice di non saperne nulla. Ma davvero l’uomo che da quindici anni è al governo della Regione, con una parentesi da ministro a Roma, può non sapere nulla di un’opera da 6 miliardi di euro che sorge a Venezia, capoluogo regionale? Cambiare idea è lecito, ma non si può far finta di non sapere. Invece quando ci sono le passerelle, quando c’è da prendersi il merito per qualcosa Zaia c’è sempre, poi quando iniziano i problemi se la cava dicendo: non è roba mia. E pretende pure che qualcuno gli creda! Zaia, ci hai presi per ‘mona’?”.


“Lo ricordiamo bene, quando il Governatore gonfiava il petto, insieme a Galan e a Berlusconi, magnificando ‘l’opera unica al mondo che salverà Venezia dall’acqua alta’. E poi, quando ripeteva lo show e sul Mose metteva perfino la firma, come fosse roba sua. Fino due settimane fa,  quando con Venezia sott’acqua, Zaia affermava senza alcun dubbio che ‘se il Mose fosse entrato in funzione, non sarebbe accaduto nulla’”.

Queste le affermazioni dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Jacopo Berti, Manuel Brusco, Simone Scarabel ed Erika Baldin, che aggiungono “oggi, il nostro Governatore showman è travolto dai dubbi. Non è sicuro che il Mose funzionerà, anzi, dice che se anche funzionasse, potrebbe causare danni alla laguna. Naturalmente, dopo avere ripetuto la litania che va avanti da settimane, secondo la quale ‘lui del Mose non sa nulla, la Regione non è mai stata parte in causa’, nemmeno Zaia se lo fosse trovato lì, all’improvviso, una mattina”.

“Caro Zaia, cosa ti succede? – chiedono gli esponenti Pentastellati – Forse, finalmente qualcuno ti ha convinto che risponde a verità quello che sosteniamo da anni, confermato anche da tecnici, periti, esperti di ogni genere, ovvero che quell’opera bislacca e faraonica per ora, come unico risultato certo, ha determinato per anni una girandola di tangenti, finanziamenti gonfiati e ‘mangiatoie’ a beneficio di quegli imprenditori che, guarda caso, sono sempre gli stessi in ogni ricco appalto?”.

“Governatore, forse qualcuno ti ha ricordato che era la tua la faccia che davanti alle telecamere annunciava l’orgoglio mondiale del Mose, quale Vice di Galan – continuano i consiglieri M5S – e che da dieci anni governi con quella stessa gente?”.

“Caro Zaia, è tardi per chiamarti fuori ed è tardi per fare il salto della barricata e venirci a dire che forse il Mose non servirà a nulla – concludono Berti, Brusco, Scarabel e Baldin – La paura di perdere consensi, alla prova dei fatti, non ti autorizza a prenderci ancora in giro. Abbi rispetto per Venezia e per tutti i veneti”.

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