Il Natale in Veneto “vale” quasi 2 miliardi, Boschetto: “Molti i motivi per comprare artigiano: fate un acquisto di qualità nelle nostre botteghe

1 miliardo 919 milioni la stima delle spese natalizie in prodotti e servizi tipici artigianato in Veneto; il 58,6% alimentari/bevande e 17,5% abbigliamento/accessori. 31.800 le imprese artigiane venete potenzialmente interessate; 118mila500 i loro addetti

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Natale artigiano
Natale artigiano

Due miliardi di euro per Natale. È la spesa prevista per l’acquisto di prodotti e servizi tipici del periodo natalizio. Interessate quasi 31.800 realtà artigiane in regione. Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto: “Molti i motivi per comprare artigiano: l’invito è fare un acquisto di qualità nelle nostre botteghe, protagoniste in questi giorni di festa. In regione Veneto parte, oggi, una campagna social #acquistiamoLocale che promuove le nostre attività per i regali delle prossime festività”.

“I nostri artigiani ci sono: dalla pasticceria, bevande, a tutto l’alimentare in genere, libri e poi cravatte, vestiti e prodotti sartoriali, prodotti per la casa e l’ufficio, complementi d’arredo e artigianato locale oltre ai vari servizi alla persona. Dobbiamo tutti – conclude Boschetto – fare uno sforzo e sostenere il lavoro dei nostri produttori e attività di “quartiere”, identità dei nostri territori, patrimonio di cultura e saper fare”.

1.919 milioni di euro. È la spesa veneta prevista a dicembre per l’acquisto di prodotti e servizi tipici del Natale. Sulla cifra totale, 1.183 milioni serviranno per acquistare alimentari e bevande, 735 per altri prodotti e servizi. Il quadro emerge dall’ultima analisi dell’Ufficio studi di Confartigianato (dati Istat sui concumi delle famiglie). La scelta non manca: cioccolatini, panettoni, torroni. Ma anche conserve, dolci e salate. Oppure un gioiello, un giocattolo, un accessorio, un abito pregiato. Un utensile o un oggetto di qualità. In Veneto ci sono 31.793 imprese artigiane che realizzano prodotti o servizi tipici dell’offerta natalizia. Il 10,4% del totale nazionale, il 30,3% dell’artigianato complessivo in regione. E vi lavorano 118.494 persone.

“C’è ben più di un motivo per regalare un prodotto o un servizio artigiano – spiega Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto – Materie prime di ottima qualità, una lavorazione attenta e precisa. Ma anche l’originalità, che nasce dall’incontro tra tradizione, creatività e innovazione, che solo un artigiano sa mettere insieme con maestria. E ancora, l’ascolto della persona, da cui spesso deriva la fornitura personalizzata di un prodotto o di un servizio. Anche per questo Natale, dunque, l’invito è quello di scegliere un regalo artigiano nelle nostre botteghe, in questi giorni protagoniste in tutte le strade ed i mercatini di Natale delle nostre città e paesi, acquistando il meglio del made in Veneto e contribuendo a valorizzare tutte quelle piccole produzioni che muovono l’economia della regione”.

Una buona parte dell’offerta artigiana natalizia si concentra nella ristorazione, alimentare e bevande: sono 5.897 le realtà attive in questi settori nella nostra regione e vi lavorano quasi 28.000 persone. Di queste imprese, in particolare, 3.297 sono ristoranti (13.359 addetti), 1.630 sono specializzate in prodotti da forno (più di 8mila600 addetti) e 443 tra salumifici, caseari e  altri prodotti alimentari (circa 3.139 gli addetti). “Imprese, queste ultime, straordinariamente orientate alla clientela – conclude Boschetto-. Nel 2020 si stima infatti che siano interessate da uno shock di maggiori costi delle materie prime di 700 milioni di euro su base annua. Ma le tensioni di prezzo a monte della filiera della produzione alimentare non si stanno scaricando sul consumatore finale, data la fase ciclica dei consumi ancora debole. Nonostante la ripresa in corso, nei primi tre trimestri del 2021 la spesa per consumi di beni non durevoli rimane dello 0,4% inferiore rispetto allo stesso periodo del 2019. Sul fronte dei prezzi al consumo, quelli dei prodotti di pasticceria fresca salgono dell’1,4%, come un anno fa; analoga variazione per il pane (era +0,7% un anno prima) mentre le consumazioni di prodotti di gelateria e pasticceria si fermano al +1,2%, in calo rispetto al +2,2% di ottobre 2020. Rimane inferiore ai due punti percentuali la dinamica per ristoranti (+1,8%, era +1,0% a ottobre 2020) e pasto in pizzeria (+1,6%, a +1,0% ad ottobre 2020)”.