Il Parco Riviera di Ulisse promuove il turismo sostenibile

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Parco Riviera di Ulisse, resti della Villa di Tiberio; credits: Zingarate

Oltre 430 ettari di terraferma e un altro centinaio che corrono lungo la superficie del mare, il Parco regionale Riviera di Ulisse comprende un’area vastissima, ricca di insenature naturali, rovine, reperti archeologici e passeggiate green.

Attraversando i comuni di Gaeta, Formia, Minturno, Itri e Sperlonga, i luoghi di interesse che meriterebbero una menzione sono tantissimi e sarebbe impossibile citarli tutti: dai resti della villa dell’imperatore Tiberio alla Montagna Spaccata del Parco di Monte Orlando, dalla macchia mediterranea colonizzata di importanti e rare specie faunistiche al tracciato dell’antica via Flacca.

E proprio perché si tratta di un territorio a fortissima vocazione storica, culturale, archeologica e naturalistica, l’ente sta puntando tutto sul concetto di turismo sostenibile.

Riviera di Ulisse, le rovine della Villa di Tiberio; credits: Zingarate
Riviera di Ulisse, le rovine della Villa di Tiberio; credits: Zingarate.

Il viaggiatore sostenibile – Si fa presto a parlare di sostenibilità. Oggi è diventato di moda apparire green, ma comportarsi di conseguenza è molto più difficile. E se, da un lato, ci sono enti, imprese e cooperative che dietro il rispetto per l’ambiente ci vedono soltanto un buon escamotage per fare brand reputation e qualche entrata in più, per il Parco Riviera di Ulisse si tratta di un vero e proprio obiettivo da perseguire e potenziare nel tempo.

Nel 2019, il “viaggiatore sostenibile” è stato persino il focus di un seminario formativo per gli operatori del settore. L’appuntamento, organizzato in collaborazione con il Parco Nazionale del Circeo nell’ambito del progetto Destimed e tenuto da SL&A Turismo e Territorio, ha sottolineato come:

“L’attenzione all’ambiente e i comportamenti green condizionano le scelte ma non si traducono tout court in preferenza turistica, se non sono agevolati da una proposta locale che sia chiara e territorialmente orientata”.

Si è cercato, perciò, di trovare un punto di contatto tra la questione ambientalista e le correlate, e qualche volta contrapposte, esigenze economico-imprenditoriali, esaminando nel dettaglio l’identikit del turista verde.

Un tassello fondamentale del puzzle che è stato anche il nuovo punto di ri-partenza durante la pandemia, quando il Contratto di costa tra il Parco di Ulisse e la Foce del Gariglianogià approvato nel 2019 per pianificare e promuovere la gestione delle aree costiere in ottica di riqualificazione ambientale e paesaggistica – è stato oggetto di una videoconferenza (Aprile 2020) per discutere del reperimento delle risorse necessarie alla realizzazione di progetti mirati alla prevenzione, alla mitigazione e al monitoraggio delle emergenze di inquinamento paesaggistico/naturalistico. Il tutto, partendo dal basso e, quindi, da chi vive il territorio quotidianamente, conoscendolo dall’interno.

Insomma, tavoli tecnici, impegno e convocazioni non si sono mai fermati, hanno solo subito un rallentamento durante le fasi più pesanti dell’epidemia, perché alla riapertura non ci si ritrovasse impreparati e improvvisamente al netto di tutti i progressi fatti negli ultimi anni.

Nel 2021, anzi, le novità sono già tante: è nata “Ulisse in app“, una vera e propria guida turistica virtuale della Riviera integrata nello smartphone, sono state condotte diverse indagini ai danni di alcuni indagati per reati ambientali e abusi edilizi ed è stato inaugurato l’ecoalbergo del Parco Riviera Di Ulisse, una struttura ricettiva molto particolare dove sostenibilità ed efficientamento energetico si realizzano attraverso un impianto fotovoltaico ed uno solare termico, una sapiente progettazione, il riciclo delle acque grigie e il recupero delle acque meteoriche e dei rifiuti organici in generale.