Pedemontana e voragini a Cornedo, Guarda: “la vicenda della famiglia Zaupa è solo punta iceberg di sottovalutazioni”

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Sottovalutazioni – interviene con una nota Cristina Guarda, consigliera regionale del coordinamento Veneto2020 dopo l’udienza civile tra la famiglia di Cornedo vicentino e il consorzio Sis – e forse anche il calcolo del tanto peggio tanto meglio sarebbero all’origine della causa civile e della contrattazione privata tra una famiglia di Cornedo, la famiglia Zaupa, e la Sis, la società pubblico privata di fatto partecipata dalla Regione Veneto che sta esprorpiando fuori tempo massimo un’abitazione dotata di fattoria a poche decine di metri da dove nel tempo i lavori della Pedemontana Veneta hanno creato due voragini inquietanti.

Abbiamo documentato il mese scorso i danni fatti dai lavori del tunnel della Pedemontana e proprio in quei giorni la trattativa tra il concessionario che sta realizzando la Pedemontana e la famiglia, rappresentata dall’avvocato Giorgio Destro si è aperta.

Se il disagio non fosse stato denunciato ai media e se non vi fosse stata alcuna notifica al Ministero e poi in Procura, probabilmente nessuno del Consorzio Sis si sarebbe fatto vivo, continuando un silenzio appunto interrotto, coincidenza delle coincidenze, proprio il giorno in cui abbiamo portato allo scoperto tutte le incongruenze progettuali e geologiche dei lavori in quel tratto sotterraneo che da progetto, lambisce proprio l’abitazione della famiglia Zaupa.

Il terreno sovrastante la galleria è un terreno completamente privo di roccia, lo comprovano i carotaggi ed a questo punto ci chiediamo quante famiglie Zaupa ci saranno ancora lungo il percorso sotterraneo della strada a pedaggio.

Sottoscrivo la proposta avanzata dai Cittadini e da Co.Ve.Pa, per unire le forze degli abitanti di Cornedo e località Cracchi e tutelarsi preventivamente, perché non è tollerabile che queste famiglie vengano interessate a posteriori, cioè quando i danni vengono al pettine.

La vicenda di cui si sta occupando la giustizia civile con udienza rinviata al prossimo mese e la Procura della Repubblica anche su mio esposto depositato due settimane fa, dimostra che c’è un iceberg di pressapochismo e sottovalutazioni intorno alle voragini da noi denunciate.

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