Piano faunistico e Lago di Fimon, Guarda (EV Veneto): “la zona ad oasi o di ripopolamento rimane inferiore a quella attuale!”

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Il piano faunistico e il Lago di fimon per Cristina Guarda (EV Veneto)
Il piano faunistico e il Lago di fimon per Cristina Guarda (EV Veneto)

Il Piano Faunistico Venatorio continua il suo percorso in Commissione a Palazzo Ferro Fini. Ad intervenire sul nodo cruciale rappresentato dall’area di Fimon, nel Vicentino, e sulla percentuale di aree protette, è la Consigliera regionale di Europa Verde, Cristina Guarda.

lago di Fimon
lago di Fimon

“Purtroppo – dice Guarda – l’area di Fimon rimane un punto critico nel testo al vaglio della commissione. Nonostante le ultime modifiche annunciate dalla maggioranza, l’area protetta attorno al lago non può essere giudicata una vera estensione, perché, nonostante sia più ampia rispetto ai tagli originariamente previsti, rimane comunque di molto inferiore rispetto a quella oggi esistente. Quindi parliamo di una ‘riduzione del taglio’, ma non certo di estensione. Mentre per noi è importante che la superficie agro-silvo-pastorale di Fimon venga estesa e potenziata, sia a tutela della fauna, ma anche degli abitanti dell’area, sempre più esposti alle incursioni dei cacciatori anche all’interno delle loro proprietà.”

Aggiunge Guarda: “Dallo scorso agosto abbiamo proposto e condiviso con la maggioranza la necessità di apportare una serie di modifiche al piano faunistico che era stato già presentato del centro-destra, si pensi alla mia proposta, poi condivisa dalla maggioranza, di alleggerimento delle procedure per la sottrazione dei fondi dalla caccia. Allo stesso tempo ci siamo opposti nettamente alle idee scellerate che vedrebbero trasformare il lago in una sorta di luna park o in una spiaggia stile Miami: che sia un caso che l’area ora trasformata in ZRC corrisponda al progetto di albergo e spiaggia che aleggiava sul lago di Fimon negli scorsi anni?

Noi riteniamo che un’area così importante e fragile meriti attenzione e tutela, non possiamo parlare di turismo sul lago senza prima garantirne la sopravvivenza con azioni concrete. Ce lo chiedono i cittadini, ma soprattutto il buon senso.”