Processo Miteni Pfas, Zanni (Cgil Vicenza) e Ezzelini Storti (Filctem Cgil Vicenza): no a esclusione sindacato come parte civile

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Pfas e Miteni: Ezzelini Storti. Giampaolo Zanni, P. Righetti, V. Reccardini
Pfas e Miteni: Ezzelini Storti. Giampaolo Zanni, P. Righetti, V. Reccardini

Pubblichiamo di seguito la nota stampa congiunta del Segr. Gen. Cgil Vicenza Giampaolo Zanni e del Segr. Gen. Filctem Cgil Vicenza Giuliano Ezzelini Storti sul processo Miteni in corso.


In vista dell’udienza di domani (11 novembre 2021) del processo contro i presunti responsabili dell’avvelenamento da sostanze Pfas prodotto nei territori di tre province venete, compresa Vicenza, i Segretari Generali della Fictem e della Cgil di Vicenza, che si sono costituiti Parte Civile nel processo, chiedono con forza che venga respinta la richiesta degli avvocati difensori degli imputati di estromettere il sindacato dal processo come Parte Civile.

«Noi siamo parte lesa perché rappresentiamo cittadini contaminati e dipendenti che hanno nel sangue elevatissimi valori di sostanze Pfas – affermano Zanni e Ezzelini Storti -, per questo ci siamo costituiti Parte Civile nel processo aperto contro i presunti responsabili, e per questo va respinto il tentativo degli avvocati difensori di escluderci dal processo che deve fare emergere la verità su questa gravissima contaminazione ambientale e lesione della salute delle lavoratrici e dei lavoratori e della popolazione».

«Ricordiamo peraltro – aggiunge Zanni – che l’Inail di Vicenza ha già riconosciuto una ventina di richieste di ex dipendenti Miteni, avanzate dal Patronato Inca Cgil di Vicenza, di riconoscimento di malattia professionale a causa del bio-accumulo nel sangue di sostanze Pfas, che l’istituto ha ricostruito essere un danno alla salute di queste persone contaminate, per questo va respinta la richiesta di escluderci come Parte Civile».

Infine, conclude Zanni: «Il processo deve far luce sui fatti, ma occorre nel contempo dire una parola definitiva sulla bonifica del sito contaminato, perché solo così terminerà l’avvelenamento della falda; occorre che la Regione dica una parola chiara sulla contaminazione degli alimenti prodotti nell’area inquinata ed è necessario che la stessa proceda con gli studi sulla salute dei dipendenti e della popolazione coinvolta».