“Una pronuncia epocale e di grande rilievo, perché si tratta del primo procedimento per il territorio veneto per reati ambientali di cui viene investita la Corte d’Assise, in ragione della gravità dei reati ipotizzati e della loro natura dolosa e non semplicemente colposa”. Così in una nota l’avvocato Fabio Pinelli che rappresenta la Regione Veneto costituitasi parte civile nel processo sull’inquinamento da Pfas commenta la decisione di ieri del gup di Vicenza Venditti di rinviare a giudizio tutti e 15 gli ex manager accusati a vario titolo di inquinamento e disastro ambientale per la dispersione nell’ambiente di Pfas, Pfoa e GenX dall’azienda Miteni di Trissino. “Come hanno indicato nella propria discussione anche i Pubblici Ministeri, questa imputazione è stata possibile anche grazie al notevole contributo, a livello di ricerca e di studio, della Regione Veneto, che ha supportato la cittadinanza e l’Autorità Giudiziaria sin dal primo giorno di emersione della contaminazione, fiduciosa che si possa giungere all’accertamento delle responsabilità per tale disastro – aggiunge ancora Pinelli -. Anche per questo, per la centralità dell’interesse alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica nell’azione politica della Regione, quest’ultima si è costituita parte civile nei confronti di tutti gli imputati, chiedendo risarcimenti milionari in ragione delle somme spese per il ripristino delle aree, per il rafforzamento delle infrastrutture e per lo sviluppo e l’attuazione dei piani di sorveglianza sanitaria. In accoglimento delle richieste della Regione, poi, sono stati citati quali responsabili civili, per rispondere in solido con gli imputati del risarcimento del danno, anche Mitsubishi Corporation e International Chemical Investors S.E. Appuntamento, dunque, al 1° luglio 2021 alle 9:30 davanti alla Corte d’Assise di Vicenza per l’inizio del processo ‘PFAS’”.
