Rimborso biglietti Alitalia. La vergogna delle vergogne

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Per rimborsare passeggeri e operatori turistici che avevano acquistato e non usufruito di biglietti Alitalia (1) a novembre scorso il Governo aveva attivato un fondo di 100 milioni (insufficienti).

Le domande di rimborso andavano fatte entro il 31 dicembre 2021 ma, dopo otto mesi, non si è visto un centesimo, sia per i passeggeri che avevano prenotato direttamente che per le agenzie che hanno agito per tramite dei loro clienti. I 100 milioni? Boh.

Il Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) fa sapere che nell’ultimo decreto del Governo sono state “adottate disposizioni per assicurare per l’intero anno in corso le residue attività, in primo luogo inerenti i rimborsi ai viaggiatori”.
Dobbiamo crederci?

Fare causa al fantasma Alitalia è tempo perso. Se ci si rivolge ad Ita Airways ci si sente rispondere (quando rispondono) che loro non c’entrano nulla (2).
E’ la classica e reiterata situazione in cui “lo Stato te l’ha messo in culo” (3).

In campagna elettorale qualcosa viene fuori? Suvvia… ve l’immaginate il ministro del Turismo Massimo Garavaglia che parla di queste cose, ora alla ricerca di voti per il suo partito basandosi sugli attuali e futuri soldi a pioggia? Non ci pensa neanche, pur se circondato da madonne e santi che il suo capo invoca per qualificare le proprie offerte… miracoli non previsti per il rimborso dei biglietti…

Non solo, ma la leader di Fratelli d’Italia ha esplicitamente chiesto al premier in carica Mario Draghi di rinviare la “sistemazione” di Alitalia a dopo le elezioni, chè la nuova maggioranza – come hanno fatto tutte le maggioranze negli ultimi 50 anni (questo lo diciamo noi) – provvederà a foraggiare con soldi pubblici, probabilmente per riserva di voti e giustificare il fatto che un partito nazionalista che si rispetti debba necessariamente avere un vettore aereo nazionale, costi quel che costi (e ora si chiama, fatta con stessi soldi pubblici e stesso personale e dirigenti, Ita Airways). Notare che dalla cosiddetta parte opposta di questi esponenti di destra, in materia non si dice nulla.

Speriamo che l’impegno di Mario Draghi a concludere la cessione di Ita probabilmente a Lufthansa si chiuda, come da lui auspicato, entro una settimana. Non rimborserà i biglietti Alitalia, ma almeno porrà fine al bagno di soldi di questa tragica incapacità nazionale nel trasporto aereo.

1 – essenzialmente i voucher che venivano dati negli anni scorsi in cambio per i voli cancellati per covid, ma anche quelli venduti l’anno scorso quando già si sapeva che il servizio sarebbe cessato e i passeggeri non avevano trovato soddisfazione nelle alternative che venivano offerte loro volando con altri vettori (molti Ita Airways). Qui la pagina web alla bisogna
2 – che è realmente tale nel gioco delle matriosche che hanno fatto per pagare gli incapaci boiardi di Stato che amministravano Alitalia e che oa amministrano Ita, trovare in parte lavoro ai vari dipendenti (noti per le basse produttività da urlo e per sovrannumero) e non rimborsare i passeggeri.
3 – espressione culturalmente omofoba ancora in voga e che trascende l’atto fisico in sé.

 

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Fonte: Rimborso biglietti Alitalia. La vergogna delle vergogne

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