“Ritratto di donna”, venerdì 9 agosto incontro di presentazione al Golf Club Asiago

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Ancora una tappa d’estate per il road show di presentazione della mostra “Ritratto di donna. il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi“, ospitata al Golf Club Asiago (via Meltar, 2) venerdì 9 agosto alle 18.30; la mostra, promossa dal Comune di Vicenza, in collaborazione con il CISA Andrea Palladio, la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e l’Accademia Olimpica, aprirà al pubblico in Basilica Palladiana il prossimo 6 dicembre. L’evento di presentazione, con accesso libero, si svolgerà al Golf Club Asiago venerdì 9 agosto alle 18.30.

Dopo i saluti della Presidente del Golf Club Asiago Irene Gemmo e l’introduzione di Guido Beltramini, direttore del Palladio Museum, sarà la curatrice della mostra, Stefania Portinari, docente di Arte Contemporanea all’Università Ca’ Foscari di Venezia, studiosa dell’Arte del Novecento, esperta di collezionismo, moda, e design, a presentare al pubblico i temi dell’esposizione, che aprirà il ciclo triennale delle grandi mostre in basilica, l’importante progetto culturale promosso dal Comune di Vicenza.

E così, dopo gli incontri con il mondo della scuola, con il mondo femminile delle associazioni di categoria, degli ordini professionali e dei club services, con gli operatori del settore turistico, gli albergatori e i commercianti, con gli Amici del Teatro e gli Amici del Palladium Museum, anche i turisti in vacanza sull’Altopiano e naturalmente i soci del Golf Club Asiago, potranno conoscere in anteprima le caratteristiche di una mostra che intende mettere a fuoco un’epoca, gli anni Venti, e le donne che in quei tempi sono state protagoniste di importanti cambiamenti. Il racconto della mostra, un centinaio le opere esposte fra dipinti (alcuni mai usciti dai prestigiosi musei o dalle collezioni private che li ospitano), disegni, sculture, oggetti, abiti e gioielli, opere saprà conquistare i presenti, attraverso stralci inediti della modernità di quell’epoca, rappresentata dalle donne icone della pittura di Ubaldo Oppi. Ma non solo di Oppi e delle sua vita da romanzo, parlerà la curatrice Stefania Portinari, ma anche dei grandi artisti entrati in contatto con lui, come Klimt, Picasso, Modigliani, Sironi e Casorati, artisti di cui in mostra si potranno ammirare splendide opere.

“Ritratto di donna: il sogno degli anni Venti. Lo sguardo di Ubaldo Oppi”, in Basilica Palladiana dal 6 dicembre 2019 al 13 aprile 2020, presenta un modello espositivo originale e inconsueto sul pittore Ubaldo Oppi, (Bologna 1889 – Vicenza 1942), un protagonista assoluto della vita culturale e mondana degli anni Venti, anche se il suo nome non è così conosciuto al grande pubblico. Una mostra, quella su Oppi in Basilica, che giunge 50 anni dopo la celebre esposizione realizzata da Licisco Magagnato, per il Comune di Vicenza a Palazzo Chiericati. Cresciuto a Vicenza ma formatosi fra Vienna, Parigi e Venezia, Ubaldo Oppi viene scoperto a Milano da Margherita Sarfatti e Ugo Ojetti che promuovevano all’epoca un’arte nuova, all’insegna di una ‘classicità moderna’, che prenderà forma anche nel Realismo Magico di cui diventerà l’esponente più rappresentativo. Ma sono le donne, e i loro ritratti che fissano l’evoluzione del loro ruolo, il tema vero della mostra: nell’Europa degli anni Venti le donne sono sempre più indipendenti, seduttive e moderne; i loro capelli si accorciano così come la lunghezza delle gonne, mentre la loro influenza nella società e nella cultura si fa sempre più intensa. Coco Chanel cambia la moda, Amelia Earhart attraversa in volo l’Atlantico, i balli di Josephine Baker incantano Parigi, questo lo spirito del tempo degli anni Venti. E nell’Italia appena uscita dalla Prima guerra mondiale sarà proprio il pittore Ubaldo Oppi, bolognese di nascita, vicentino d’adozione, ad offrire un ritratto nuovo e magnetico di questa nuova figura di donna, così diversa dal modello anteguerra, ritraendola in immagini che escono dalla cronaca per rievocare un mito, quello di donne fatali e potenti come le amazzoni o di muse ritratte in una magica sospensione, eternate nei valori di un seducente classicismo.