Salario minimo, Erika Baldin (M5S): “450 mila veneti coinvolti. Ma la Lega di Zaia volta le spalle”

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Di seguito la nota stampa di Erika Baldin, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale. Qui tutte le nostre notizie sul Veneto e il Consiglio regionale

“Secondo la Cgil sarebbero 250-300 mila i veneti a beneficiare del salario minimo legale a nove euro l’ora. Le stime dell’Inps parlano addirittura di 450 mila veneti con retribuzioni inferiori a quella soglia minima, quasi mezzo milione di lavoratori che l’inflazione mette a rischio povertà. Sotto una certa cifra, il lavoro perde dignità: di fronte a questo, come fa il governo a voltarsi dall’altra parte?”.
“Nell’assemblea legislativa di palazzo Ferro Fini ho promosso una serie di atti a sostegno del salario minimo legale. Purtroppo, anche la Regione a guida Zaia ha scelto di voltarsi dall’altra parte. A novembre, il Consiglio regionale ha bocciato, con una massiccia astensione da parte dei consiglieri di maggioranza, la mia mozione n. 256 “La Regione promuova in ogni sede l’istituzione del salario minimo”, a sostegno della proposta di legge nazionale che il M5S ha presentato per la prima volta in Parlamento nel lontano 2013. Dieci anni sprecati dalla politica che non ha saputo dare risposte al Paese: anche quando il Movimento è stato al governo, in Parlamento non c’è mai stata una maggioranza favorevole ai lavoratori”.
“Il Veneto – prosegue Baldin – avrebbe tutto l’interesse a sostenere il salario minimo legale. Dal punto di vista dei livelli retributivi, siamo lontani anni luce dalle altre regioni del Nord. Secondo lo studio della Fondazione Corazzin pubblicato a luglio dalla Cisl del Veneto, il Veneto è addirittura a metà classifica con una retribuzione media equivalente (il dato che si utilizza per confrontare regioni diverse) pari a 33.166 euro lordi annui, inferiore alla media nazionale di 33.790 e lontanissimo da quella della Lombardia, a 39.413 euro, e dell’Emilia -Romagna, a 35.43 euro”.
“Eppure, la maggioranza di Zaia – conclude Baldin – si è sempre opposta al salario minimo legale, che stando alle stime dell’INPS porterebbe nell’immediato un miglioramento delle condizioni retributive per circa 450 mila lavoratori veneti”.