Salute mentale, Pd: “ci sono ancora dei nodi da sciogliere”

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?È stato scongiurato un salasso per famiglie e Comuni, ma sulla ridefinizione della filiera riabilitativa per la salute mentale ci sono ancora dei nodi da sciogliere, che riguardano le tariffe per i gestori e l?impatto finanziario sulle singole Ulss. Per questo, nonostante siano state recepite alcune delle nostre richieste, ci siamo astenuti?. Così in una nota stampa il capogruppo del Partito Democratico Stefano Fracasso e i consiglieri della Quinta commissione Orietta Salemi e Bruno Pigozzo  motivano la scelta espressa sul parere alla Giunta riguardante la programmazione del sistema di offerta residenziale extraospedaliera per la salute mentale.

?Abbiamo ottenuto, come avevamo chiesto, che fosse ripristinato il 60% della quota sanitaria, evitando di mandare in crisi soprattutto i Comuni che provvedono laddove le famiglie non possono arrivare a coprire ed è senz?altro un aspetto positivo. Siamo inoltre soddisfatti del fatto che la nuova programmazione terrà conto dell?intervento della Conferenza dei sindaci per la modulazione dell?offerta, in modo da renderla più adeguata ai rispettivi territori dell?accoglimento della nostra proposta di rendere operativa in modo concreto e permanente la Consulta per la salute mentale, con il compito di monitorare in itinere l?impatto della nuova programmazione sull?intero sistema dei gestori. La Consulta – spiegano gli esponenti dem – dovrà riferire annualmente al Consiglio regionale gli esiti della verifica per garantire una risposta sempre più qualificata al crescente bisogno in questo delicato settore sociale?.

?Tuttavia – aggiungono in conclusione Fracasso, Salemi e Pigozzo – restano aperte alcune questioni che ci impediscono di dare un giudizio e un voto del tutto favorevole: le tariffe per i gestori dei servizi rimangono basse e anche l?impatto finanziario sulle casse delle Ulss è tutto da verificare?.