?S-carpe diem?, a Vicenza progetto di contrasto alla povertà educativa

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Lotta alla povertà educativa nella fascia d?età 11-17 anni, generando spazi comuni e ?cogliendo l?ottimo?. È l?obiettivo che si pone il progetto ?S-carpe diem?, nato dalla collaborazione tra organizzazioni no profit del territorio – le cooperative Tangram, La Casetta e Il Mosaico -, i Comuni di Vicenza, Bressanvido e Sovizzo, e una decina di scuole secondarie di primo e secondo grado, con il finanziamento della Fondazione ?Con i bambini?.</br>Il progetto in realtà ha respiro regionale: parte dall?esperienza del gruppo ?Infanzia, adolescenza e famiglie? del Cnca Veneto (Coordinamento nazionale delle comunità d?accoglienza), per propone un innovativo modello di intervento volto alla creazione di presidi ad alta densità educativa, valorizzando la contaminazione reciproca tra soggetti a disagio e le comunità locali. Nel mirino in particolare l?abbandono scolastico, la scarsità di spazi sicuri di aggregazione giovanile, l?incapacità di creare reti amicali e la mancanza di scambio tra generazioni. Su scala regionale, pertanto, ?S-carpe diem? coinvolge otto territori (Bassano del Grappa, Vicenza, Altopiano di Asiago, Montebelluna, Chioggia, Porto Viro, Verona e Alta Padovana) e una fitta rete di partner, composta in tutto da 29 scuole, 26 amministrazioni comunali, 62 soggetti non profit e profit.

?Per intercettare il disagio degli adolescenti e cercare di rispondere con metodi consoni e innovativi, compito assai complesso ? dichiara l?assessore alla famiglia e alla comunità, Silvia Maino -, crediamo sia necessario mettersi in rete con tutte le realtà del territorio, associazioni, enti, cooperative, istituzioni, che hanno come obiettivo il sostegno e l?accompagnamento delle situazioni di malessere e sofferenza che riguardano l?età adolescenziale e preadolescenziale?.

?Partito da poco ? spiega l?assessore alla formazione Cristina Tolio -, a Vicenza il progetto si articola in interventi nelle scuole e in alcune aree del territorio in cui si ritrovano maggiormente i ragazzi. È già stato costituito un ?tavolo giovani? composto da studenti di vari istituti superiori della città; sono partite iniziative in supporto a classi o gruppi segnalati da alcune scuole, nonchè percorsi individuali di orientamento scolastico per studenti di terza media; e altri percorsi di formazione sono in fase di progettazione, sia per giovani sia per adulti e famiglie. Con il nuovo anno l’attività si intensificherà ulteriormente, animando quanto più possibile non solo le scuole ma anche le comunità locali?.

Le azioni previste infatti vanno nella direzione della scuola aperta in orario extrascolastico per promuovere la partecipazione e lo scambio intergenerazionale tra studenti, docenti, dirigenti e genitori, nella trasformazione in spazi di ascolto di quei ?non-luoghi? vissuti dagli studenti, come la stazione, i centri commerciali, i bar, i parchi, i posti dove si va a ?marinare? la scuola, la ?creazione di bellezza?, cioè prendersi cura, progettare e riqualificare spazi comuni (parchi, giardini scolastici, biblioteche, aree urbane), fare formazione sui temi del progetto e quindi su integrazione, inclusione, lotta alla povertà educativa e alla dispersione scolastica, offrire percorsi di orientamento alle scuole superiori attraverso il riconoscimento delle abilità e dei talenti di ciascuno.

Sono le figure chiave dell?educatore scolastico e del community maker ad abitare questi spazi tra scuola e territorio, valorizzando i talenti, formando e sostenendo una comunità educante che raduna famiglia, scuola, istituzioni, società civile.