Scuole, Donata Albiero (gruppo educativo Zero Pfas): “Riparte il viaggio negli istituti”

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pfas scuole
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Pfas, sostanze per- e polifluoroalchiliche, calamità mondiale, rischio invisibile per la nostra salute, minaccia eterna alla biodiversità planetaria – scrive in una nota Donata Albiero, coordinatrice del gruppo operativo Zero Pfas nelle scuole – Riprendiamo, noi del gruppo operativo educativo Zero Pfas del Veneto, il viaggio negli istituti per il sesto anno scolastico, dopo aver già incontrato, in trentadue scuole del Veneto, settemila studenti e mille adulti (genitori, docenti).

Siamo convinti che soltanto attraverso la creazione di una coscienza critica delle persone, in particolare delle giovani generazioni, si possa contribuire alla costruzione di una nuova società civile più attiva, capace di incoraggiare quei cambiamenti politici, economici e sociali coerenti con uno sviluppo umano sostenibile.

Il percorso “ONE HEALTH. PFAS INQUINANTI PER SEMPRE” per le scuole secondarie (primo e secondo grado) si esplica in tre opzioni:

· Progetto educativo “One Health. Salute e pratiche di cittadinanza attiva nella Terra dei Pfas”.

· Incontro strutturato di sensibilizzazione “One Health. Ruolo attivo dei giovani contro il degrado ambientale”.

· Serata per adulti “One Health. Pfas: confronto tra generazioni nella cittadinanza attiva”. Sono inclusi i Centri professionali e i CPIA.

Puntiamo a realizzare con i ragazzi un cambio di paradigma culturale che ponga il diritto alla salute, quale diritto fondamentale dell’individuo (art 32 Costituzione Italiana) e la “tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi” determinante “anche nell’interesse delle future generazioni” (modifiche art 9 e 41 Costituzione).

Diamo valore, nel progetto, all’itinerario autonomo di cittadinanza attiva nelle scuole condotto dai ragazzi. Forniamo, se richieste, consulenze, possibilità di incontro con nostri attivisti autori di libri specifici e di esperienze condotte tramite linguaggi non verbali. Offriamo la visione ‘critica’ di documentari, docu/inchieste anche sul “lavoro avvelenato”. Pianifichiamo uscite didattiche nei luoghi contaminati, il confronto tra pratiche di attivismo degli studenti e le nostre. Alla fine del percorso, l’agorà porta le generazioni a dialogare (studenti e attivisti, figli e genitori, scuola ed extra scuola), generando, si auspica, un nuovo impegno nell’azione.

Comunicare con altri nuovi studenti, interloquendo pure con docenti e genitori, continua, dunque, ad essere il nostro principale obiettivo. Partiamo dal presupposto della necessità di colmare la disinformazione di gran parte della popolazione la quale ha rimosso la catastrofe silenziosa che mette a rischio quotidianamente la salute di centinaia di migliaia di persone.

I Pfas sono killer indistruttibili con cui ogni giorno conviviamo poiché, a nostra insaputa, sono presenti nell’aria che respiriamo, nell’acqua che beviamo, nei cibi che mangiamo, in molti oggetti che usiamo. Li troviamo nei suoli contaminati, nelle piante che vi crescono e negli animali che vi vivono. La loro lenta penetrazione quotidiana negli organismi costituisce una grave minaccia per la nostra salute contro la quale è necessario e possibile prendere provvedimenti individuali e collettivi.

La presa di coscienza, da parte degli studenti, è il primo passo per invertire il processo di contaminazione e intraprendere la strada del risanamento.

La presenza dei perfluorati è uno degli aspetti riconosciuti a livello internazionale del degrado ambientale. Perciò l’approccio con cui affrontiamo il problema è quello della “ONE HEALTH”, una visione unitaria della salute del pianeta senza la quale noi umani non potremmo sopravvivere.

Il criterio formativo utilizzato con le classi è l’apprendimento attivo, un processo di autocoscienza e di consapevolezza, indispensabile per esplicitare potenzialità e capacità di fronte alle sfide del nostro tempo.

Ci ispiriamo a specifiche metodologie: l’Insegnamento Capovolto “Flipped classroom” e l’Educazione tra pari, “Peer education”. E coltiviamo negli allievi il senso di responsabilità, anima e motore per essere partecipi della vita del territorio in cui vivono e abitano (cittadinanza attiva) .

Non ci resta che attendere ora, fiduciosi, le chiamate degli istituti.